Libri

 

Rassegna

 

Gabriella Steindler Moscati - La mia vita incisa nell’arte. Una biografia di Emma Dessau Goitein - Ed. Mimesis - 2018 (pp. 239, € 20) La vita di Emma Dessau Goitein, artista ebrea tedesca, eccellente xilografa, che trascorse gran parte della vita a Perugia - dove le è stata recentemente dedicata una mostra in occasione dei cinquant’anni dalla morte - è ricordata dalla nipote con questa biografia, romanzata ma costruita su documenti, lettere e cataloghi. Una biografia un po’ scolastica ma esemplare che ha il merito di riportare alla memoria un’artista non nota al grande pubblico ma di cui l’appendice iconografica esalta la bravura. (e)

Paolo Bosso (a cura di) - Ci chiesero di chiudere un occhio, ne chiudemmo due. Il contributo dei cantieri navali di Porto Venere per la riuscita dell’Aliyah Bet dall’Italia a Eretz Israel - Coord. Ed. AltaMente Factory - 2018 (pp. 181, € 18) Partendo dal diario di Ada Sereni I clandestini del mare e di altri testi il libro prende le mosse per questa ricerca sull’operato dal Cantiere dell’Olivo di Porto Venere che, nel 1946, divenne una delle basi operative per l’allestimento e la trasformazione delle navi destinate, a cura del Mossad Le’Aliyat Bet, a trasportare clandestinamente profughi ebrei dall’Italia a Eretz Israel. Un capitolo di microstoria locale che apre la vista sulla macrostoria dell’esodo degli ebrei europei dopo la fine della guerra. Una cronaca piena di dati e di cifre ma che spesso diventa il racconto di una esaltante avventura. (e)

Sonja Borus - Diario di Sonja. Fuga e aliyah di un’adolescente berlinese, 1941-1946 - Ed. Il Mulino - 2018 (pp. 201, € 18) Il diario di Sonja va inserito nella storia dei “70 ragazzi di Villa Emma” di Nonantola: una storia molto simile a quella narrata da Sergio Luzzatto nel suo libro I bambini di Moshe (recentemente pubblicato da Einaudi). Anche a Nonantola arrivò, nel 1942, un gruppo di ragazzi ebrei, per lo più di origine berlinese, i cui genitori erano stati deportati, accolti dalla popolazione e ospitati per oltre un anno in quella residenza di campagna fino alla fuga in Svizzera. Anche qui spiccano la figura di un giovane educatore sionista che li assiste, Josef Indig, e quelle di due persone che li aiutano concretamente (un prete, don Arrigo Beccari, e un medico, Giuseppe Moreali) che saranno nominati Giusti fra le Nazioni. Il diario, che Sonja inizia a scrivere all’età di 14 anni, costituisce una fonte storica importante per la movimentata storia del gruppo dei ragazzi di Nonantola. Esso si distingue per la spontaneità e l’immediatezza delle impressioni con annotazioni scritte di getto e con scioltezza anche se la capacità stilistica è limitata e anche la grammatica qualche volta difetta. In ogni caso, il diario disegna una storia appassionante che si legge volentieri. Al testo sono stati aggiunti un indice dei nomi di persona e un glossario di vocaboli in lingua ebraica. (e)

Aharon Reuveni - In principio, confusione e paura - Ed. Einaudi - 2018 (pp. 196, € 18,50) È il primo volume della trilogia “Sino a Gerusalemme” dell’autore, pubblicato nel 1919, e descrive il clima di crescente confusione e paura che aleggia nei prodromi della nascita dello Stato di Israele. I componenti della redazione di un giornale politico e il protagonista, un oscuro contabile, si alternano nel racconto fino ad arrivare a una conclusione che costituirà il preludio della seconda parte della trilogia. Elena Loewenthal, prefatrice del volume, non esita a definirlo un classico della letteratura ebraica e non solo. (e)

Brunetto Salvarani (a cura di) - I cristiani e le Scritture di Israele - Ed. Dehoniane Bologna - 2018 (pp. 128; € 11) Il volume contiene gli atti di un convegno, svoltosi a Modena nel novembre 2017 nell’ambito del dialogo ebraico-cristiano, organizzato dalla Fondazione Pietro Lombardini nata nel 2016 “allo scopo di promuovere gli studi biblici, la conoscenza del mondo ebraico, la relazione tra ebraismo e cristianesimo, la ricerca e il dialogo di carattere interreligioso”. Così, Adriana Destro e Mauro Pesce intervengono su Le prime comunità cristiane. Uno sguardo antropologico e storico; Elena Lea Bartolini De Angeli su L’interpretazione ebraica della Scrittura; Erio Castellucci su Una lettura cristiana delle Scritture di Israele. La complessa categoria di ‘compimento’. Il curatore, nella sua prefazione insiste sul concetto, espresso proprio da Pietro Lombardini, su: “L’unità della Scrittura, l’impossibilità di comprendere il Nuovo Testamento senza l’Antico Testamento, cioè senza un “va e vieni” reciproco e non soltanto in senso unilaterale, l’esperienza di come il Nuovo Testamento stesso venga a mancare di profondità e umanità se non è continuamente preceduto dal racconto veterotestamentario della storia dell’umanità e del cammino di Israele”. (e)

Liana Novelli Glaab (a cura di) - Ebraismo e antisemitismo nella società italiana. Una storia discontinua - Ed. Biblioteca italiana-Italienische Bibliothek/Frankfurt am Main - 2018 (pp. 313) Questa raccolta di saggi è la traduzione italiana (con l’aggiunta di alcuni testi più recenti) di un libro pubblicato in Germania nel 2007. I temi centrali del volume riguardano: uno studio di Francesca Fabbri sull’iconologia antiebraica medievale e moderna; un saggio di Aram Mattioli sull’emancipazione negata nello Stato della Chiesa e sul ghetto romano nel 1800; due saggi, di Anna Rossi Doria e di Liana Novelli Glaab che affrontano le questioni di genere nel rapporto dell’ebraismo con la tradizione e la modernità mentre il contributo di Ulrich Wyrwa analizza, in un’ottica generale, la questione dell’antisemitismo nell’Italia liberale. Altri tre contributi - di Amedeo Osti Guerrazzi, di Fabio Levi e di Sara Berger - riguardano la condizione degli ebrei nel fascismo, dalle leggi razziali al collaborazionismo nella Repubblica di Salò. L’ultima sezione, che riguarda essenzialmente la condizione degli ebrei dopo il fascismo, nei saggi di Guri Schwarz, Gudrun Jager e Claudio Vercelli, comprende anche il saggio di Alberto Cavaglion su “Alcune osservazioni generali su ebrei e fascismo nella più recente storiografia italiana”. La conclusione, piuttosto triste, della prefazione di Anna Foa è che mentre “la storiografia ha nel frattempo chiarito molte questioni, la più importante delle quali è quella del ruolo primario della Repubblica di Salò nella Shoah italiana … a questo Paese e ai suoi lettori sembra interessare solo sapere che cosa passava nella mente del Duce. Forse perché era, e temiamo che non abbia mai smesso di essere, un Paese in cui il fascismo, in fondo in fondo, non dispiace troppo”. (e)

Simon Sebag Montefiore - Gerusalemme. Biografia di una città - Ed. Mondadori - 2018 (pp. 798, € 40) “… io intendo dimostrare che Gerusalemme era una città fatta di continuità e di coesistenza, una metropoli ibrida di edifici ibridi e gente ibrida, che non rientra nelle rigide categorie su cui si basano le varie leggende religiose e le narrazioni nazionaliste delle epoche successive”… “Il mio intento è scrivere la storia di Gerusalemme nel senso più ampio del termine, rivolgendomi a tutti i lettori in generale, siano essi atei o credenti, cristiani, musulmani o ebrei, senza una precisa connotazione politica anche in questo tempo di aspri contrasti. La racconto secondo un criterio cronologico, attraverso le vite degli uomini e delle donne … e delle famiglie che hanno creato Gerusalemme” “…una storia di Gerusalemme deve essere una storia sia di verità che di leggenda. Ma esiste pur sempre una realtà storica e questo libro si propone di raccontarla anche se può risultare sgradevole per una parte o per l’altra”. Con questa ampiezza di intenzioni e non ostante la mole dell’opera e la quantità di riferimenti d’archivio, l’autore si rivela più giornalista e narratore che storico, tenuto conto anche dell’enorme periodo di tempo che ha inteso abbracciare nel suo testo. Tuttavia, la scrittura è agile e si legge agevolmente come un romanzo, la presentazione è molto bella con una serie di illustrazioni e di cartografie, moltissime note e un’imponente bibliografia. (e)

Ilaria Zuanazzi e Maria Chiara Ruscazio (a cura di) - Le relazioni familiari nel diritto interculturale - Ed. Libellula - 2018 (pp. 442, € 40) Il volume raccoglie gli atti di cinque incontri di studio svolti presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino dal 3 novembre 2015 al 3 maggio 2016 partendo dal fatto che esiste una forte correlazione tra cultura, religione e diritto nei fattori che informano il regime delle relazioni familiari e che, di conseguenza, gli ordinamenti giuridici, nel regolare la disciplina della famiglia, devono delineare un sistema unitario di norme in cui trovi riconoscimento una pluralità di visioni ideologiche diverse, anche di matrice religiosa fondando così un “diritto interculturale”. Nella prima parte del volume si affrontano le questioni più generali attinenti agli strumenti ermeneutici e alle possibilità di impiego del metodo interculturale sia negli ordinamenti civili sia in quelli religiosi. La seconda parte è intesa ad approfondire le tematiche specifiche riguardanti le relazioni familiari sia orizzontali (in particolare, la parità di genere) sia verticali (rapporti tra genitori e figli) e, in conclusione, l’applicazione concreta del metodo interculturale nel risolvere le controversie familiari nell’ambito delle giurisdizioni sia dello Stato sia delle religioni. Testo universitario adatto soprattutto a studiosi del diritto e delle religioni, ma che può trovare spunti di interesse specifici per tutti. (e)

Stella Bolaffi Benuzzi - Il mio romanzo familiare. Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori - Ed. Golem - 2018 (pp. 167, € 15) Non è soltanto il titolo e la citazione ariostesca a dare la cifra stilistica non tradizionale di questa biografia familiare che narra la storia di quattro generazioni della famiglia dell’autrice e che offre “il recupero storico della memoria su fatti e abitudini legati alla vita e alla cultura ebraica piemontese”. Tutto il testo, infatti, è pervaso dal tono raffinato e anche ironico proprio del poema dell’Ariosto per una lettura agevole e interessante. Completano il volume l’albero genealogico, e molte fotografie d’epoca. (e)

Massimiliano Boni - Il figlio del rabbino. Lodovico Mortara, storia di un ebreo ai vertici del Regno d’Italia - Ed. Viella - 2018 (pp. 302, €28) Biografia intellettuale di un uomo a suo tempo molto importante dell’Italia liberale, senatore dal 1910, ministro del primo governo Nitti, primo presidente di Cassazione, docente universitario tra i fondatori della procedura civile italiana, ebreo, figlio di un rabbino, morto nel 1937 alla vigilia della proclamazione delle leggi razziali, oggi pressoché dimenticato. La riscoperta di una figura originale come Mortara è opportuna e, forse, necessaria in questi tempi calamitosi perché, attraverso la vasta messe documentale (tra cui la sua autobiografia), “è possibile descrivere la vita e il pensiero di un liberale prestato al diritto, testimone diretto di momenti cruciali della storia delle istituzioni e non solo…” per cui “Seguirne le vicende è … un modo privilegiato di osservare come la classe liberale di inizio Novecento tentò, fallendo, di arginare i cambiamenti radicali e violenti che il nuovo secolo portava con sé” prima della successiva stagione di repressione e autoritarismo di cui, in particolare, gli ebrei subirono gli effetti negli anni della dittatura fascista. (e)

Fania Oz-Salzberger e Yedidia Z. Stern (a cura di) - Studi sul pensiero politico israeliano - Ed. Zikkaron - 2018 (pp. 356, € 24) Un’antologia di interventi sul pensiero politico israeliano, opera delle più importanti voci pubbliche e accademiche israeliane, espressione di una pluralità di posizioni che segnala “l’interrogarsi ansioso sul proprio futuro di nazione che ha conosciuto già profondi mutamenti identitari, gode di un accresciuto benessere economico sia pure con forti disuguaglianze interne ma vive sotto costante minaccia di distruzione” (così Gad Lerner nell’introduzione). Il volume offre una serie di analisi accessibili e aggiornate dell’evoluzione dello Stato di Israele, della sua scena politica, dei dibattiti pubblici, dei drammi legali e culturali, delle sue affinità interne e delle sue profonde divisioni. In particolare i saggi, divisi in cinque parti, riguardano: l’identità nazionale e il sionismo; il contesto storico e filosofico; lo Stato e la Nazione tra ebraismo e democrazia; l’evolversi dei rapporti tra Stato e religioni; la società, la cultura e la demografia. (e)

Marina Ergas - Dumià L’altro. Una storia mediorientale - Ed. Europa - 2018 (pp. 175, € 14,90) Un po’ autobiografia, un po’ memorie diaristiche un po’ “pensieri da ragazza”, l’autrice stessa riconosce che “Il mio mestiere, ciò che so far bene nella vita è raccontare storie a un pubblico; finora l’ho fatto oralmente, ora cerco di farlo per iscritto”. E, infatti il testo appare un po’ disarticolato, mosso essenzialmente dalla conclusione che “non avrei potuto fare nient’altro per dimostrare la mia preoccupazione sull’attuale situazione di Israele”, il Paese in cui abita ormai da molti anni dopo aver lasciato l’Italia. (e)

Dumià Titolo in ebraico da intendersi “silenzio interiore”, forse quale chiave interpretativa del sentire e della vita dell’autrice. Un’autobiografia raccontata in tono salottiero e amichevole, confidenziale, per fare il punto su svariate esperienze sempre affrontate con disinvolto entusiasmo e forse venate di amarezza e rimpianto. Tra Italia, Israele e molti altri luoghi, Marina racconta di aver vissuto pienamente la sua vita improntandola ad alcuni principi che passa al lettore quasi come “comandamenti”. (s)

Rav Alberto Moshe Somekh - Sheal Na: Domanda! 22 lezioni sui Responsa di Maestri contemporanei - Ed. Salomone Belforte & C. 2018 (pp. 179, € 20) L’invito-esortazione a domandare viene pienamente soddisfatto dalle dotte e circostanziate risposte dell’autore, avvalentesi dei pareri di un qualificato numero di Maestri decisori non sempre concordi, secondo la norma aurea della dialettica ebraica. Per ciascun problema si individuano gli elementi di base (cosa/perché /come) per poi indicare la via più corretta da seguire nel vivere quotidiano, sempre secondo la Halakhah (tradizione). Gli interrogativi vertono infatti su questioni di assoluta attualità e urgenza quali le vaccinazioni, la validità delle preghiere veicolate dai media, il ricorso all’anestesia per una milà kasher, le emergenze, lo studio laico di sabato, la voce del canto femminile… e altre situazioni in cui può trovarsi l’ebreo contemporaneo osservante. Il volume riporta gli argomenti trattati nelle seguitissime lezioni tenute dal rav nell’autunno-inverno 2016/2017 presso la Comunità Ebraica di Torino. (s)

Edith Bruck - Versi vissuti. Poesie (1975 - 1990) - a cura di Michela Meschini - Ed. eum, 2018 (pp. 243, € 14) Proprio perché “vissuti”i testi sono portatori di un lirismo dolente, splendidamente sintetizzato dal seguente concetto: “Nascere per caso, nascere donna, nascere povera, nascere ebrea è troppo in una sola vita”. Una sorta di autobiografia in forma di “poesia riflessiva, intima senza essere intimistica, civile senza essere politica” che può rappresentare “il riassunto di tutto quello che ho scritto prima”. (s)

Gaby Adam - Il secondo viaggio di Uri. Storia di un‘adozione all’estero - Ed. Salomone Belforte & C, 2018 (pp. 79, € 16) Una delicata storia per ragazzi, in cui si affronta il tema dell’adozione in Argentina, raccontata da Uri (a sua volta adottato) nel viaggio che, da Israele, lo riporta nella terra d’origine per adottarvi una sorellina. Il ritorno nella favolosa terra natia consente a Uri di conoscere quella natura meravigliosa e potente, di incontravi gli abitanti dalle origini più disparate e di venir messo a parte di tradizioni e riti misteriosi e magici. (s)

Elisa Pinna - Latte, miele e falafel. Le mille tribù dello Stato d’Israele - Ed. Terra Santa, 2018 (pp. 279, € 16) Quasi una guida turistica attraverso un paese la cui demografia è quanto mai plurale: mille tribù e non solo le dodici originarie , poiché oggi vi si trova una moltitudine di gruppi che non sempre riescono/vogliono confluire nella maggioranza. Ma qual è la maggioranza? Askenaziti, sefarditi, russi, etiopi, ultraortodossi, laici, messianici, pacifisti e coloni con cui variamente convivono i samaritani, le due anime dell’islam, i drusi, i cristiani arabi e i beduini … tutti ancorati alla “terra santa”. L’assunto dell’autrice, corroborato dal pensiero di Bruno Segre nel saggio “Israele. Un disastro che incombe”, pare essere il giudizio sul fallimento del sogno sionista, sulla impossibilità di attuare il progetto dei due stati e sulla insostenibilità della “occupazione”. (s)

Simon Dunstan - La guerra dello Yom Kippur. Il conflitto arabo-israeliano del 1973 - Ed. Leg, 2018 (pp. 268, € 24) A seguito del suo precedente saggio sulla Guerra dei Sei Giorni, l’autore applica gli stessi criteri metodologici al conflitto del 1973, usando un approccio schematico su forze in campo, armamenti, sui teatri degli scontri e sui capi militari e politici. L’evento bellico è opportunamente illustrato da mappe, piante e da un corposo repertorio fotografico per le forze IDF (Israele) a fronte di scarsissima documentazione sulla parte avversa (Egitto, Siria, Giordania spalleggiate dall’intero mondo arabo). (s)

Vittorio Robiati Bendaud - La stella e la mezzaluna. Breve storia degli ebrei nei domini dell’Islam - Ed. Angelo Guerini e Associati SpA, 2018 (pp. 247, € 18,50) Dotto ed esauriente excursus attraverso la storia di due millenni, nel corso dei quali è nato e si è precisato e definito il pregiudizio antisemita in seno alle altre due fedi monoteiste e in quella islamica nello specifico. L’autore si prefigge di analizzare somiglianze e diversità in materia teologica e culturale per poi esaminare le ripercussioni sulla vita degli individui e i loro tormenti. Ne risulta che nemmeno all’apice della “convivenza” tra islam ed ebraismo nella penisola iberica sono mai mancati l’asservimento e le conversioni forzate: all’interno della Umma gli ebrei furono dhimmi, cioè posti in una condizione di inferiorità giuridica atemporale. Nel Novecento la Germania nazista si dichiarò protettrice dell’Islam e nemica dei suoi nemici: Unione Sovietica, Impero Britannico e gli ebrei. Questi ultimi, insieme con gli armeni, per l’intervento del Gran Muftì di Gerusalemme e dei Fratelli Musulmani, subirono i rispettivi genocidi. (s)

Sarah Kaminski , Maria Teresa Milano - Ebraico - Ed. EDB, 2018 (pp. 231, € 22,50) Una storia della lingua nella sua evoluzione attraverso i millenni, sia nelle strutture sintattico-grammaticali che nell’uso: da lingua sacra a lingua letteraria e della comunicazione. Il manuale (a carattere didattico) è destinato sia a chi sia già in possesso dei fondamentali della lingua ebraica che a coloro che si vogliano accostare alla cultura da essa veicolata. Il metodo di lavoro consiste “nell’invitare ... a lavorare su testi di epoche e stili diversi, all’insegna del metodo esegetico dei Maestri, ovvero per analogia e confronto”. Dalla bibbia ebraica ai vangeli, dai versi drammatici di Hannah Szenes al testo delle canzoni pop, in un percorso inanellato con gli aspetti storici e culturali trasversali. I capitoli tematici di spiccata originalità, offrono una lettura /studio entusiasmante. (s)

Fabrizio Quaglia - Il recinto del rinoceronte. I giorni e le opere degli ebrei di Alessandria prima dell’emancipazione - Ed. Dell’Orso, 2015 (pp. 583, € 50) Abilissimo ricercatore e interprete di documenti, l’autore mette in guardia dal considerare definitivo il quadro emerso da questo lavoro poiché “nuove significative testimonianze potrebbero in futuro esser reperite” anche dall’esito della digitalizzazione in corso. Si è voluto evidenziare il “cosmopolitismo” della comunità alessandrina nel suo rapporto con i confratelli di comunità vicine e lontane, sia sotto il dominio spagnolo che sotto quello sabaudo. La riflessione conclusiva dello storico non può non allargarsi al tessuto multietnico attualmente presente ad Alessandria per il quale la storia della piccola comunità ebraica, ormai estinta, può rappresentare un modello di convivenza e integrazione accettabili. Strutturato come “romanzo minimo di una civiltà”, questo ponderoso saggio rappresenta il “sunto di quanto reperito in archivi e biblioteche, periodici e monografie … in un ‘ottica prevalentemente informativa”. (s)

Daniela Dawan - Qual è la via del vento - Ed. e/o, 2018 (pp. 239, € 17) Al tempo della Guerra dei Sei Giorni si scatena in Libia la campagna di odio contro gli ebrei che, spogliati dei loro averi, verranno cacciati dal paese dove da molti anni vivevano bene inseriti e attivi. Pur essendo opera di narrativa, il romanzo raffigura con rigore storico gli eventi di quegli anni, essendone l’autrice stessa stata drammaticamente colpita. La narrazione piana, la precisione sui dettagli descrittivi in una trama non priva di elementi di suspense, ne fanno un testo da proporre anche ai giovani lettori desiderosi di conoscere i fatti di quel tempo. Una vicenda ormai nota e analizzata da esperti, ma le cui vittime non riescono ancora ad elaborarne il senso: prova ne sono numerosi convegni e i libri come il presente, in cui ci si misura con un passato che non passa. (s)

Bart Van Es - La ragazza cancellata - Ed. Ugo Guanda, 2018 (pp. 287, € 18,50) Obiettivo primario di questa ricostruzione è conoscere la bambina ebrea che i nonni dell’autore avevano nascosto e poi tenuto con sé anche dopo la fine della guerra. Nel corso della ricerca emerge il tema del salvataggio dei bambini ebrei e del loro destino di orfani. Al tempo dell’occupazione nazista in Olanda si era attivata una rete di soccorso dei partigiani: associazioni mediche, confraternite studentesche, chiese e gruppi politici si adoperarono per far accogliere da famiglie ariane i piccoli, consegnati a volte dagli stessi genitori, a volte abbandonati neonati davanti ad una porta. Sebbene i fatti relativi a salvatori e salvati fossero già stati registrati dall’archivio della Shoah di Steven Spielberg, Bart Van Es ha sentito il bisogno di approfondire andando a conoscere quella anziana signora che, solo a 82 anni (a seguito di un lento e doloroso percorso terapeutico), ha potuto dar voce alla sua storia. E non è una storia edificante … e purtroppo non sarà stata la sola … e non soltanto in Olanda. (s)

Riccardo Calimani - Storia degli ebrei di Roma. Dalla antichità al XX secolo - Ed. Mondadori, 2018 (pp. 1141, € 22) Il Capitolo XXXVII della millenaria storia si conclude con il ricordo di Stefano Tachè, menzionato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con le seguenti parole: “Aveva solo due anni. Era un nostro bambino, un bambino italiano”. Ma il capitolo seguente intitolato “Un passato che non passa” è seguito da una Appendice di ben 46 domande/interrogativi, sorti nel corso dell’esame dei documenti relativi al ruolo del papato durante la Shoah. Nell’economia della preziosa opera risulta evidente la sproporzione tra i due millenni precedenti e il secolo XX, scenario degli eventi più complessi e non ancora del tutto chiariti. Il ponderoso volume, quasi a carattere enciclopedico per la suddivisione degli argomenti nell’indice molto dettagliato, si presta ad una consultazione mirata e rapida, in virtù della sintesi e dell’essenzialità. (s)

Antonio Debenedetti - Quel giorno, quell’anno - Ed. Solferino Libri, 2018 (pp. 118, € 10) Nella prosa alta e poetica dei due racconti, ambientati al momento dell’entrata in vigore delle leggi razziste in Italia, l’autore descrive i sentimenti da cui sono squassati i sudditi ebrei, emarginati dalla Patria. Stati d’animo contradditori e inusitati rispetto a quanto subìto e, in qualche modo, interiorizzato nel corso dei secoli: impossibile credere ad una simile ingiustizia, essendo innocenti! “Le umiliazioni imposte dal Regime fascista e dal razzismo … sono una nota ricorrente in tutta la mia opera”. (s)

Karen Bartlett - Gli architetti di Auschwitz - Ed. Newton Compton, 2018 (pp. 321, € 12,90) La famiglia Topf (Erfurt , Turingia) nel 1800 produceva sistemi di riscaldamento e impianti per la produzione della birra, poi durante il nazismo divenne leader nella produzione di forni “speciali”. Ideologia politica o sete di guadagno? Meritevoli di infamia in quanto zelanti esecutori o semplicemente avidi affaristi? Il giudizio sui fratelli Topf può restare sospeso oppure no? Pare non siano stati meri esecutori/adiutori ma, avendo opportunisticamente aderito al nazismo, si siano prodigati nel perfezionare i loro prodotti onde renderli adatti allo sterminio di massa. Una vicenda paradigmatica di tutte quelle imprese tedesche che, avendo contratto un patto con il diavolo, hanno praticato il male con distaccata banalità. (s)

Annalisa Capristo e Giorgio Fabre - Il Registro. La cacciata degli ebrei dallo Stato italiano nei protocolli della Corte dei Conti 1938 - 1941 Ed. Il Mulino, 2018 (pp. 339, € 26) “Quando l’arbitrio prese il posto del diritto” è l’eloquente titolo del saggio di Adriano Prosperi che, con l’opportuna prefazione di Michele Sarfatti, completa questo prezioso volume. Ci viene segnalato che il lavoro dei due ricercatori non è stato patrocinato dallo Stato italiano “spinto da vergogna … memoria … conoscenza” bensì dal Dipartimento di Storia dell’Università della Repubblica di San Marino… L’elenco “aridissimo ”restituisce tuttavia individualità a ciascuno di quei dipendenti statali ( servitori dello Stato) di cui lo Stato decise di non farsi più servire e che erano stati preventivamente schedati mediante il censimento del 1938, a cura della DEMORAZZA (Direzione generale per la demografia e la razza). (s)

Amos Oz - Finché morte non sopraggiunga - Ed. Feltrinelli, 2018 (pp. 142, € 15) Nel primo dei due racconti che compongono il volume non è tanto la morte ad essere analizzata quanto i prodromi che la fanno presagire: solitudine, anaffettività, declino fisico e intellettuale, nostalgia e rimpianto. Ambientato durante la guerra fredda, secondo il protagonista, il maggior pericolo per Israele sarebbe rappresentato dalla Russia Sovietica che si appresterebbe a portare a termine lo sterminio avviato dai nazisti. Nel racconto del titolo il prolifico autore affronta in prosa il linguaggio e i temi dell’epica cavalleresca, poemi popolati da dame, amori , armi e cavalieri animati dall’intento di riscattare la “Terra Santa in nome del Salvatore”. In un percorso di massacri, violenze, ruberie e peccati mortali si aspira alla redenzione rappresentata da Gerusalemme, meta più mistica e spirituale che reale. (s)

 

a cura di
Enrico Bosco (e) e
Silvana Momigliano Mustari (s)

 

 

Moshe Safdie,Yad Vashem, Galleria, ali finali

Moshe Safdie,Yad Vashem, Galleria, tratto finale

   

 

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