Libri

 

 

Rassegna

 

Dror Mishani - Tre - Ed. e/o, 2019 (pp. 245, € 18) Il rischio di rovinare tutto, svelando elementi essenziali, è sempre in agguato quando ci si accinge a presentare un giallo; ci si limiterà pertanto ad informare il lettore che la trasposizione cinematografica è già in corso e che se ne trarrà pure una serie televisiva. L’autore è infatti un giallista famoso in Israele al punto da detenere la cattedra di Letteratura poliziesca all’università di Tel Aviv e vincitore di numerosi premi. Con questo noir affronta il tema del femminicidio creando quello che viene definito “thriller psicologico alla rovescia” in quanto l’analisi della personalità viene approfondita sulle vittime, tre appunto, mentre dell’assassino non si sa quasi nulla… la suspense è assicurata! (s)

Eugenio Mortara - Il nonno ha aperto il cassetto della memoria - Ed. Giuntina, 2019 (pp. 178, € 15) Il titolo del volume sta ad indicare di non trovarsi di fronte ad una vera e propria autobiografia ma piuttosto ad una memoria sentimentale e ad un reiterato esempio di integrità morale. Avendo attraversato con piena consapevolezza tutti gli eventi tragici del Novecento ed avendone personalmente subito le conseguenze, Eugenio Mortara, sin dagli anni universitari, dimostrò un vivo senso di dedizione e impegno verso il prossimo, mantenendo per tutta la vita la convinzione che, nonostante tutto, l’umanità potrà migliorarsi a cominciare dall’opera del singolo individuo. Con tale intento operò nelle organizzazioni umanitarie ebraiche e, al rientro dall’esilio in Svizzera, sarà consigliere della Comunità di Milano per un quarto di secolo. Una lettura in cui l’importanza della memoria viene continuamente riaffermata e che si conclude con parole di utopica saggezza sulla pacifica convivenza tra gli uomini, uniti nel rifiuto del male e nella salvaguardia del pianeta. (s)

Annette Hess - L’interprete - Ed. Neri Pozza, 2019 (pp. 315, € 18) Una storia d’amore intessuta in una trama tragica: l’omertà di tutti gli strati della società tedesca su quanto accaduto e sulla responsabilità di ciascuno nella Shoah. Oggi sappiamo che la Germania ha intrapreso e variamente completato il percorso di presa di coscienza e di assunzione di tale responsabilità, ma nel 1963 quando a Francoforte venne istruito il processo contro il personale in servizio ad Auschwitz, il 70% dei tedeschi era ferocemente contrario avendo omertosamente seppellito quel passato obbrobrioso. Punto di partenza per la creazione narrativa sono i documenti storici costituiti dai protocolli e dalle registrazioni delle testimonianze dei sopravvissuti conservati e resi disponibili dal Fritz Bauer Institut, mentre i testimoni fittizi nel romanzo sono intesi dall’autrice “emblematici del destino dei sopravvissuti”. (s)

Eva Fahidi - L’anima delle cose. Il racconto di una sopravvissuta all’olocausto. Chi è stato ad Auschwitz ha due vite: una prima e una dopo. - Ed. Della Porta, 2019 (pp. 328, € 18,50) Vividi ricordi e storie di una famiglia, vissuta in Ungheria a cavallo tra Otto e Novecento, fermati sulla pagina con lucida chiarezza e amaro sarcasmo a risarcire con la memoria coloro che sono stati annientati. Ma, come afferma il titolo, il concetto di bellezza e di valore delle ”cose” e dei beni in quella famiglia borghese si accompagnava al rispetto e al decoro delle persone: quelle persone sono state eliminate e gli oggetti e le proprietà razziate da vicini e conoscenti invidiosi, rancorosi e rapaci. Unica sopravvissuta della sua numerosa famiglia, tornata a casa, Eva si batterà con tutte le sue forze per affermare il diritto di proprietà e l’obbligo di restituzione e risarcimento nel paese che a tutt’oggi non ha ancora fatto i conti con il passato e che, secondo la deposizione di Eichmann, ha fatto registrare il maggior numero di delazioni all’occupante nazista. (s)

Menzani, Emilio Ottolenghi, Guido Ottolenghi - Il merito dei padri. Storia de La Petrolifera Italo Rumena . 1920 -2020 Ed. IL Mulino, 2020 (pp. 279, € 28) A Porto Corsini (Ravenna) si trova oggi (e dal 1920) l’impresa nata per realizzare uno scambio commerciale tra Italia e Romania alla fine della Grande Guerra: tessuti italiani contro petrolio romeno. Un secolo di eventi epocali cui gli Ottolenghi, di generazione in generazione, seppero far fronte diversificando e modernizzando in modo da essere adeguati ai tempi. La proprietà e la guida della famiglia Ottolenghi nei decenni ha riconfermato la solidità delle basi e la lungimiranza della capacità imprenditoriale necessarie ad affrontare le difficoltà economiche - finanziarie e politiche, sempre ispirandosi alla visione etica dei padri. “Il taglio scelto è quello di una storia d’impresa attenta alle persone che hanno animato l’azienda. Ne è uscita una narrazione che consente di rileggere un secolo di fatti e di trasformazioni attraverso la Petrolifera Italo Rumena e di tutti coloro che ne hanno intersecato il percorso.” (s)

Katharina Adler - Ida - Ed. Sellerio, 2019 (pp. 543, € 15) Biografia romanzata di colei che nella vera identità di Dora Bauer ebbe la forza di ribellarsi alla terapia freudiana del “divano” essendo già stata atrocemente torturata dagli esperimenti fisici dei “ciarlatani guaritori”, gli illustri clinici del tempo. Un caso clinico, un fallimento per la psicanalisi e per converso il primo vittorioso passo verso l’emancipazione di una donna coraggiosa al punto da uscire da Bergasse 19, sbattendo la porta e mai più permettendo a qualcuno di interferire nella sua vita. Pronipote di Dora, l’autrice ha potuto attingere ai ricordi di famiglia come pure agli archivi del Museo Sigmund Freud e a Freud stesso nel testo “Frammento di un’analisi di isteria”. Trattandosi poi di una vicenda svoltasi a cavallo tra Otto e Novecento, gli archivi della Associazione per la storia del Movimento Operaio di Vienna hanno costituito una fonte primaria su Otto Bauer, fratello di Dora, leader della socialdemocrazia austriaca e teorico dell’”austromarxismo”. Lettura ricca di storia e di un quadro quanto mai accurato della vita e della mentalità della borghesia ebraica viennese. (s)

Ulrich Wyrwa - Come si crea l’antisemitismo. La stampa cattolica italiana fra Otto e Novecento : Mantova, Milano , Venezia. - Ed. Giuntina, 2020 (pp. 94, € 12 ). Sebbene allo stato endemico l’antisemitismo (nelle varie declinazioni assunte nel tempo ) sia sempre esistito, esso assume lo stato virulento e pandemico allorquando sia deliberatamente strumentalizzato da parte dei poteri forti. Questo studio nasce in ambito tedesco (Università di Potsdam e di Berlino) per poi estendersi e completarsi presso l’Istituto Mantovano di Storia Contemporanea e in diverse biblioteche fiorentine. A partire dall’analisi di Horkheimer e di Adorno che sostenevano che nell’Ottocento “ la dialettica di odio religioso contro gli ebrei… ha dato forma alla retorica dell’antisemitismo politico” si può affermare che in quell’epoca di grandi rivolgimenti sociali il linguaggio della Chiesa, a seguito della posizione di Pio IX , ha determinato il sorgere dell’antisemitismo moderno. Si analizzano poi i distinguo tra antigiudaismo cristiano e antisemitismo laico per affermare che l’aspetto religioso era quasi scomparso, essendo primarie le componenti socio-economiche. La metodica applicata si fonda sulla conoscenza di documenti giornalistici di cronaca, sulla semantica e sull’analisi critica tra fatti linguistici e fatti sociali e sul “rapporto tra società e potere finalizzato all’egemonia.”(s)

Matthias Durchfeld - Gli ebrei a Reggio Emilia. Il salvataggio nel dopoguerra dell’Aron HaKodesh della Sinagoga - Ed. Giuntina, 2020 (pp. 153, € 15) Nel presentare questo suo lavoro l’autore auspica che “una vera conoscenza del mondo ebraico e una naturale convivenza tra culture si possa realizzare presto, considerando tali elementi le vere sfide del XXI secolo”. Dopo un ampio excursus sulla millenaria permanenza delle comunità ebraiche in Italia e sulla storia della comunità di Reggio Emilia, ci si concentra sulla presentazione degli arredi sacri e nello specifico sull’Aron in marmo, risalente alla metà del Settecento e quindi in stile barocco, simile alle chiese cristiane. Nel dopoguerra, a seguito dei bombardamenti subiti dalla città e alle spoliazioni ad opera dei fascisti, la sinagoga cadde in abbandono e solo nel 1956 lo splendido Aron venne traferito a Kiryat Shmuel (Haifa). Umberto Nahon fu l’ideatore ed il realizzatore di quella che si potrebbe chiamare “Operazione alià degli Aronot” essendo riuscito, dopo complesse trattative con lo Stato italiano in materia di beni culturali, a trasferire in Israele e a ridare vita e dignità a quei preziosi manufatti, testimoni del fervore religioso e della consistenza numerica ed economica di quelle comunità tristemente estinte. Matthias Durchfeld, direttore dell’Istituto Storico Istoreto di Reggio Emilia, ha corredato il volume di interessanti documenti e foto del suo archivio privato. (s)

Contourner le vide: écriture et judeité(s) après la Shoah - a cura di Francesca Dainese e Elena Quaglia. Ed. Giuntina, 2020 (pp. 123, € 15)Le autrici, rispettivamente esperte di scrittura dell’identità in autori quali Romain Gary, Georges Perec e Patrick Modiano e delle opere di Irène Némirovsky, hanno curato il presente lavoro nell’ambito della Giornata di Studi su “Ebraicità senza ebraismo dopo la Catastrofe” presso l’Università di Verona. Si tratta di un’opera collettanea, arricchita dal contributo di studiosi quali Alberto Cavaglion, che riflettono su tematiche quali la permanenza della scrittura e della letteratura dopo e nonostante la Shoah, la percezione della identità ebraica imposta dalla stella gialla e la ripresa della lingua yiddish quale mezzo di recupero dell’identità pur essendo privi di modelli famigliari di riferimento. Dalle canzoni di Barbara al teatro di Jean-Claude Grumberg agli scritti di Primo Levi per arrivare a Giorgio Bassani, presentato da Alberto Cavaglion , nel suo voler essere “scrittore storicista.” (s)

Giuseppe Veltri - Il Rinascimento nel pensiero ebraico - Ed. Paideia, 2020 (pp. 234, € 32) Intento dell’opera (pubblicata nella Biblioteca di Cultura Ebraica e sotto gli auspici del Maimonides Centre for Advanced Studies di Amburgo) è dunque quello di “occuparsi della filosofia della storia e del divenire nell’ebraismo, tra il culto, la novità e la sfida dell’eterno” in parallelo a quanto avvenuto in ogni ambito alla luce del rinnovamento culturale del Rinascimento. “Secondo l’ideologia rinascimentale è la religione cristiana la fonte del nuovo uomo ed è essa che lo qualifica come tale” ed è proprio a contrasto di questa visione che vengono illuminate le figure di intellettuali ebrei che si distinsero in quegli anni: da Immanuel Romano a Leone Modena, da Simone Luzzatto ad Azarià Rossi per non parlare di Sara Copio Sullam. Sebbene noti da lungo tempo per opera di studiosi quali Umberto Fortis (Manoello volgare. I versi italiani di Immanuel Romano) ora essi vengono inseriti nell’analisi più specificamente storico-filosofica del panorama culturale del tempo, assumendo così un ruolo ben più incisivo. (s)

Lucrezia Signorello - Sub anulo piscatoris. Un registro e una comunità ebraica nella Roma dei papi . (secoli XVI-XVIII) Ed. Angelo Pontecorboli, 2020 (pp. 144, € 18,80) Confermando quanto emerso da altri studi, il registro in esame attesta il vivace quanto indispensabile interscambio tra ebrei del ghetto e cristiani del papa. Spaziando dal 1555 (istituzione del ghetto di Roma da parte di Paolo IV Carafa) ai primi anni trenta del Settecento, lo studio presenta la natura dell’oggetto (descrizione dell’esterno e dell’interno) , il soggetto produttore (Università degli ebrei di Roma), l’ente conservatore (Archivio Storico della Comunità ebraica di Roma), l’elenco dei notai rogatori degli atti, gli organi e i funzionari dello stato della Chiesa come pure gli organi e i membri della comunità ebraica. Un ricco patrimonio di informazioni a partire dalle “giudiate” (pesanti satire carnevalesche sugli ebrei), ai battesimi forzati, alla gestione delle porte del Ghetto, alla censura dei libri ebraici, ecc…) a ulteriore conferma che la storia degli ebrei non è solo degli ebrei ma rientra pienamente nel contesto sociale, economico e culturale dell’Italia. (s)

Nathan Englander - Kaddish.com - Ed. Einaudi, 2020 (pp. 202, € 18,50) Tra le radici ultraortodosse e l’attitudine del nativo digitale, nel protagonista si scatena una battaglia finalizzata ad essere in pace con se stesso: sentirsi libero dalle tradizioni opprimenti facendo ricorso alla moderna tecnologia pur avendo ottemperato a quanto previsto. L’oneroso compito del figlio maschio di recitare ogni giorno per un anno intero la preghiera per il genitore defunto (Kaddish) è appunto l’argomento di questo esilarante romanzo, allineato per stile e ironia ai precedenti successi di Englander. (s)

Meir Shalev - Il mio giardino selvatico - Ed. Bompiani, 2020 (pp. 331, € 28) Quasi un “conte philosophique” di voltairiana memoria… questo delizioso racconto, splendidamente tradotto da Elena Loewenthal e garbatamente illustrato dalla sorella dell’autore, artista affermata sia in Europa che in America. Un “divertissement” naturalistico e linguistico in cui domina la riflessione su se stesso e sul mondo intero, rappresentato da quel “hortus conclusus”: un rifugio per meditare. (s)

Ester Safran Foer - Voglio sappiate che ci siamo ancora. La memoria dopo l’Olocausto - Ed. Guanda - 2020 (pp. 285, € 18) Un resoconto di viaggio a metà tra autobiografia e saga familiare è quello dell’autrice, madre dello scrittore Jonathan, famoso soprattutto per il libro Ogni cosa è illuminata. Il viaggio è stato effettuato nell’anno 2009 dagli Stati Uniti fino a un villaggio in Ucraina in base a tenui indirizzi, una mappa disegnata a mano e una vecchia fotografia. La ricerca riguarda la memoria delle vicende della famiglia della protagonista, da quelle terribili della persecuzione nazista, da quelle del passato doloroso fino a quelle recenti fortunate arrivando finalmente alle radici degli antenati (illustrate da vecchie fotografie). (e)

Gian Mario Cazzaniga - Diaspore. Storia degli ebrei nel mondo attraverso una collezione di cartoline - Ed. ETS - 2020 (pp. 240, € 21) Le diaspore illustrate nelle cartoline collezionate riguardano sia gli ebrei rabbaniti, che costituiscono la maggioranza dell’ebraismo mondiale, ma anche gli ebrei samaritani nei territori russi-lituani e turchi-egiziani. Le cartoline presentate, molto belle, riguardano: l’abbigliamento delle diverse nazioni; le sinagoghe, da quelle più antiche, alcune già scomparse e altre utilizzate e ristrutturate come chiese o moschee, infine altre rimaste in funzione. Concludono tre brevi appendici: la prima sulle raccolte e i cataloghi di cartoline su temi ebraici; la seconda, su valutazioni demografiche e l’ultima sulla setta dei Chutei in Persia. (e)

Stella Bolaffi Benuzzi - Lilith e la Luna in giallo - Ed. Salomone Belforte&C. - 2020 (pp. 150, € 16,50) Lilith, prima donna, dai capelli rosso fuoco, creata prima di Eva non accettando di giacere sotto Adamo, diventa Lilian, una pilota della aeronautica militate, protagonista di un giallo fantascientifico, ricco di verve e di humor, e narra le avventure tra un kibbutz e gli Stati Uniti. Da non perdere. (e)

Susan M. Papp - Emarginati. Una storia d’amore - Ed. Giuntina - 2020 (pp. 335, € 18) L’autrice è la cognata di un cristiano e di un’ebrea che si innamorano ma che non possono coronare il loro sogno d’amore a seguito dell’impossibilità di sposarsi in un mondo colpito dalla legge nazista per “diffamazione razziale”. La famiglia di lei è stata deportata ad Auschwitz ma si è salvata e lui è arrivato in Israele e si è rifatto una vita e, perfino, ha acquisito una nuova identità. Lei però, per lungo tempo, ha soffocato i terribili ricordi delle atrocità della guerra ma, da ultimo, ha finalmente superato le sue reticenze e ha deciso di raccontare tutte le sue vicende. È vero che l’autrice precisa che “Storie di sopravvissuti alla Shoah se ne sono raccontate tante ma questa è diversa. È la storia di un legame creatosi tra due individui di origini lontane, del loro amore e della promessa di continuare a credere l’uno nell’altra a prescindere da quello che il tempo e le convenzioni avrebbero preteso da loro. È una storia di grande coraggio e passione, di tenacia e di fede e nella bontà dell’animo umano”. (e)

Assaf Inbari - Verso casa - Ed. Giuntina - 2020 (pp.341, € 18) Il protagonista è il kibbutz Beth Afikim e i suoi comprimari sono alcuni giovani ebrei arrivati dalla Unione Sovietica in Palestina, imbevuti del sogno socialista e pronti a realizzare una società più giusta nonostante sappiano che l’insediamento nella realtà medio-orientale sarà difficile, il clima caldissimo, il lavoro massacrante, la convivenza con gli arabi tutt’altro che pacifica. Il libro segue passo passo le vicende della loro storia in un racconto epico fino però alla conclusione che ne decreta la fine con la liquidazione, la privatizzazione dei servizi, poi dei salari, degli appartamenti, con la scomparsa dell’uguaglianza, del fondo di previdenza sociale: una fine che si trascina in sospetti, delusione, liti furiose tra vecchi e giovani sino allo scioglimento del kibbutz e il sopravvenire della natura: “Gli uccelli del kibbutz cinguettavano tra gli alberi, la cicogna di latta se ne stava sulla torre dell’acqua e stormi di cicogne passavano verso sud in autunno e verso nord in primavera secondo la loro rotta da casa verso casa”. (e)

A cura di
Enrico Bosco (e)

e di Silvana Momigliano Mustari (s)

 

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