LUGLIO 2021 ANNO XLVI - 229 AV 5781
Libri
Moralità
David Terracini
Jonathan Sacks (1948-2020) è stato una delle massime autorità religiose dell’ebraismo modern ortodox degli ultimi 50 anni. Autore di decine di libri di filosofia, religione, politica ed etica della vita contemporanea, Sacks è stato rabbino capo della Gran Bretagna e dell’intero Commonwealth. È stato conduttore di numerosissimi interventi in campo religioso trasmessi dalla BBC in tutto il mondo. Quest’ultima opera scritta, Morality, è stata tradotta in italiano da Rosanella Volponi e pubblicata quest’anno dalla casa editrice Giuntina. Ricchissimo di dotte citazioni di autori dell’antichità e degli ultimi tre secoli, è un testo di storia critica della evoluzione dei canoni morali, alla luce delle mutazioni delle fedi religiose e dei costumi. Pochissimi i richiami alla tradizione e ai trattati dell’ebraismo. Il testo arriva ai giorni nostri, analizzando gli effetti sulla vita quotidiana provocati dai social network ed anche dalla tragica pandemia di Covid 19. Rav Sacks è stato un sincero pacifista, ed il fine ultimo di questa sua opera è di riportare l’uomo dall’ostinazione egoista dell’io all’atteggiamento cooperante del noi. “Riportare”, perché, sostiene l’autore, recentemente si è estinto progressivamente nella società lo spirito collaborativo proprio della cultura religiosa giudaico-cristiana dei secoli passati. Vengono annoverati, tra gli effetti deleteri del frazionamento della società in micro-atomi individualisti: il divario crescente e incontrastato tra la ricchezza immensa di pochi e la miseria delle maggioranze, la diffusione della droga tra i giovani, l’avanzata dei “sovranismi” nazionali e dei populismi, la distruzione dell’ambiente prodotta da un’economia egoista di rapina, la tendenza della politica e dei singoli a programmare per il breve periodo invece di prevedere obiettivi per lontani orizzonti. Critiche più che condivisibili.
Sarebbero invece degne di dibattito le affermazioni seguenti (pagg. 30 - 34). Dopo aver premesso che la società è costituita da una moralità condivisa l’autore prosegue: “A partire dagli anni ’60 le cose cambiarono […] Ci fu la pillola per il controllo delle nascite e la rivoluzione sessuale. Fu una straordinaria riunione di molti fattori che portarono le persone a credere che saremmo entrati in una estate infinita di sperimentazione e di divertimento senza alcun conto da pagare per le nostre trasgressioni.” È proprio con le contestazioni giovanili di allora, si potrebbe obiettare a Rav Sacks, che si è diffusa la cultura del valore universale della pace e del sesso, non più patrimoni esclusivi da conquistare col conflitto, ma da vivere e godere “insieme”, consapevolmente. Buona parte delle riforme in senso libertario ed etico dello Stato sono state il prodotto di quelle contestazioni. Eredi dei movimenti del cosiddetto “sessantotto” sono le istanze ambientaliste dei giovani d’oggi, per orizzonti di futuro collettivo pulito. Non si può non concordare con Sacks sul fatto che il sentimento religioso sia stato in passato un motore di condivisione permanente di valori collettivi, ma gli si potrebbe obiettare che la religione è stata anche miccia di incendi micidiali. Le guerre agli “infedeli”, quali le crociate e le jihad islamiche, le cruente conversioni forzate degli ebrei spagnoli e dei nativi delle Americhe ne sono state un tragico esempio.
Rav Sacks riconosce che i valori morali della pace, della empatia, della collaborazione e della generosità sono propri della psicologia femminile, portata naturalmente al nutrimento e alla difesa della prole. Potrebbe essere oggetto di discussione il fatto che Sacks sottovaluti le conquiste femminili degli ultimi due secoli, mentre il potere e le guerre sono rimasti monopolio maschile. Forse il fallimento dei movimenti pacifisti dell’India e del Sudafrica è stato dovuto proprio al fatto che in questi movimenti le donne non sono state protagoniste.
Numerosi gli argomenti trattati da Sacks che sicuramente interessano ai nostri lettori e sui quali magari meriterebbe dibattere, come la contraddizione tra multi-cultura e integrazione nelle nostre società occidentali (pag. 160 e seguenti), o la distinzione tra Stato e società (pag. 298 e seguenti). E sono proprio i temi divisivi che possono suscitare la curiosità e spingere alla lettura di questo testo fondamentale.
David Terracini
Jonathan Sacks, Moralità, ristabilire il bene comune in tempi di divisioni, Giuntina editore, 2021, pp. 409, € 20,00
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