DICEMBRE 2021 ANNO XLVI-231 TEVET 5782
Libri
Rassegna
a cura di Silvana Momigliano Mustari,
con la collaborazione della biblioteca “E. Artom” della Comunità Ebraica di Torino
Abraham B. Yehoshua – La figlia unica – Ed. Einaudi, 2021 (pp. 157, € 18) Dalle interviste rilasciate in occasione della presentazione di quest'opera emergono gli ideali, l’amore per l’Italia e il segreto della straordinaria capacità narrativa di A.B.Y. che a queste pagine sembra voler affidare la sua riflessione sulla questione identitaria dell’ebreo nella diaspora in presenza dello Stato d’Israele. Poiché il testo si svolge quasi totalmente in forma dialogica, la lettura procede spedita a condurre il lettore a confrontarsi con i dilemmi della giovane protagonista. Proprio la scelta di una protagonista in età scolare risulta perfetta poiché l’arrivo alla scuola pubblica (e la scelta stessa della scuola pubblica) presenta subito questioni di difficile soluzione qualora non si sia disposti al compromesso. Ambientata nell’Italia settentrionale, conosciuta dall’autore sin da piccolo attraverso le pagine di Cuore, e frequentata spesso per la calda accoglienza a tutti i suoi libri, la vicenda prospetta con rara semplicità i dilemmi dell’ebreo diasporico, desideroso di integrarsi, pur nel rispetto e nell’osservanza della tradizioni da cui discende. (s)
Laura Forti – Forse mio padre – Ed. Giuntina, 2020 (pp. 159, € 15) Scrittrice e drammaturga di fama internazionale, Laura Forti affronta in questo romanzo il vuoto di una memoria che non può e non potrà mai essere colmata per assenza di elementi concreti. Situazione drammaticamente comune a molti per varie ragioni, ma soprattutto ai figli sopravvissuti ai genitori, inghiottiti dal baratro della guerra, che non avevano fatto in tempo a conoscere e che non potranno conoscere mai e a cui possono pensare solo con l’aiuto della fantasia. Per quanto si scavi non si potrà mai conoscere la verità oggettiva ed ecco dunque la necessità di ricorrere alla letteratura basata su supposizioni, ricostruzioni, deduzioni, domande senza risposta colmando il vuoto con il percorso stesso della ricerca, creando un “personaggio” in assenza della “persona”. (s)
Laura Beltramo e Daniela Santuz – Hatikva, spazio e percezione nel TANAKH e in Erez Israel – Ed. Nuova Trauben, 2021 (pp. 215, € 15) Premesso che le recenti scoperte archeologiche hanno rivoluzionato le conoscenze, smentendone alcune e confermandone altre, questo studio a quattro mani non è un testo su questioni di fede, ma un lavoro di ricerca geografica sugli insediamenti, sugli spostamenti e le scelte compiute dal popolo d’Israele in relazione ai popoli della regione ed anche su alcuni eventi significativi della sua storia. Senza tralasciare le ipotesi su singoli elementi del paesaggio biblico (cruciali e tuttora irrisolti) nella seconda parte del lavoro si sonda la complessa relazione del popolo con la “terra promessa”, la sola dove si potrà affermare la propria identità di ebrei; si espongono pure gli elementi tecnici quali la disciplina conosciuta come “Geografia delle Religioni”, le rappresentazioni cartografiche e infine ci si sofferma sui luoghi “sacri ”nel racconto biblico ma che tali sono ancora per il credente. (s)
Fabio Martini – Nathan e l’invenzione di Roma. Il sindaco che cambiò la città eterna - Ed. Marsilio, 2021 (pp. 283, € 18) Con tempistica perfetta, nell’anno in cui molti italiani si sono dovuti cimentare con la scelta dell’amministratore più adatto a risolvere gli annosi problemi delle città, esce l’eccellente saggio sul sindaco che creò la Roma moderna. Storico e giornalista di vaglia, l’autore, dotato di capacità narrativa e dimestichezza con la moderna ricerca, avendo tracciato il ritratto di una personalità eccezionale ( idealista dalla vocazione pragmatica, eccentrico, fervente mazziniano, massone, anticlericale, repubblicano ed “ultimo ma non meno importante” ebreo per formazione sebbene non osservante), conclude il saggio con un interrogativo rimasto a tutt’oggi inevaso: Ernesto Nathan in sei anni inventò un modello di città insuperato ma rimasto confinato al mito, mai imitato… perché? (s)
Carlo Levi, Giorgio Amendola, 1966
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