MARZO 2022 ANNO XLVII-232 ADAR 5782

 

 

Storia e memoria

 

 

L'orologiaio templare di Haifa

Davide Silvera

 

Questa storia inizia con un curioso annuncio su Ebay.

Orologio da tasca Junghans con cassa in nichel, l'orologio funziona e tiene l'ora, pezzo interessante, quadrante firmato W. Minzenmay Haifa, se qualcuno ne sa qualcosa me lo faccia sapere, sono molto interessato. Questo orologio degli anni '30, venduto a Haifa, potrebbe ora essere trasformato in un romanzo 90 anni dopo ad Amburgo, i vecchi orologi hanno sempre visto un pezzo di storia del mondo...

Il venditore dell'orologio, per l'appunto di Amburgo, aveva ragione, eccome, e che pezzo di...

Ma cominciamo dall'inizio.

Nel 1861 nella regione del Wurttemberg, nel sud-ovest della Germania, Christian Hoffmann fonda la Società dei Templari, scindendosi dalla locale Chiesa Evangelico-Luterana. L'idea, basata sulla Prima Lettera ai Corinzi 3,16, era che ogni membro della comunità di fedeli simboleggiasse un tempio nel quale regnava lo spirito divino.

Hoffmann, che riesce a raccogliere attorno a sé un discreto numero di adepti, era convinto che la seconda venuta di Cristo fosse imminente e, stando alle profezie bibliche, sarebbe avvenuta a Gerusalemme. Il popolo di Dio doveva quindi radunarsi a Gerusalemme come simbolo della ricostruzione del tempio.

Nel 1868 Hoffmann pianifica l'immigrazione dei Templari in Terra Santa (allora parte dell'Impero Ottomano) e si trasferisce con i membri della setta in Palestina. Nel 1869 viene costruita la prima casa di riunione a Haifa. Negli anni a seguire si aggiungono insediamenti urbani e rurali con scuole, case di riunione, commercio, fattorie e imprese di trasporto in numerose località, tra cui Haifa, Giaffa e Gerusalemme.

 

Negli anni compresi tra il 1870 ed il 1900 la popolazione della piccola comunità si aggirava tra i 300 ed i 400 membri rimanendo, durante tutto questo periodo, sostanzialmente stabile. I Templari, grazie alla loro intraprendenza e all'uso di macchinari moderni importati dalla Germania, avevano ormai raggiunto un relativo benessere, tanto da essere considerati dai primi sionisti, loro vicini, come un esempio da imitare.

Yoel Moshe Solomon, uno dei leggendari fondatori di Petach Tikva scrisse nel 1877: Abbiamo visto le colonie che hanno fondato sette anni fa gli Aschenaziti (!!) di Wurttemberg (non del nostro popolo) con le loro case costruite in bell'ordine, come tutte le città europee, tanto che uno che si aggira nelle loro strade si scorda per un attimo di essere in una terra desolata, e si crede di essere invece in una normale città europea...e d'altro canto noi dovremmo vergognarci nel vedere che gente non appartenente al nostro popolo siano i primi a riscattare la nostra sacra terra – mentre noi, i figli di Israele, stiamo a guardare....

I rapporti tra i tedeschi templari e gli ebrei in Palestina conobbero alti e bassi. Inizialmente, fino al 1890, architetti e costruttori tedeschi contribuirono alla pianificazione e sviluppo edile di Petach Tikva e Zichron Yaakov, due dei primissimi insediamenti ebraici, e alla creazione delle cantine di Rishon Lezion. Uno dei denominatori comuni era la lingua tedesca, parlata da un gran numero di nuovi immigrati ebrei.

A partire dalla metà dagli anni '80, con l'entrata in scena del Barone Rothschild, le cose cambiarono. L'insediamento ebraico si sviluppò notevolmente, grazie anche all'afflusso di nuove ondate di immigrati, e i templari si resero conto che gli ebrei non erano più un piccolo gruppo di emigrati rifugiatisi in Palestina ma parte di un piano su larga scala. Gli ebrei cominciarono pian piano a prevalere in settori che fino ad allora erano stati capisaldi dell'economia dei templari, quali la produzione di latticini e l'industria vinicola.

Questo è il contesto nel quale nasce, nel 1890, Wilhelm Minzenmay, nella prosperosa colonia tedesca di Haifa. Non si sa molto della sua famiglia di origine. Nel 1920 si sposa con Maria Eva Fauser. La famiglia vive in quella che era conosciuta come la Minzenmay House, in Carmel Avenue. Al pianterreno della casa a due piani c'era la famosa gioielleria Minzenmay, gestita da Wilhelm. La gioielleria appare in alcuni annunci su giornali dell'epoca. Nel Palestine Post (divenuto poi Jerusalem Post) del 1933 si vede un annuncio per un maneggio vicino al gioielliere Minzenmay. In un altro annuncio, in arabo, la gioielleria, situata nella Colonia Tedesca, si vanta di offrire ai propri clienti oggetti di elevata fattura e accuratezza, sostenendo che dopo aver visitato il negozio difficilmente qualcuno ne poteva uscire senza aver acquistato almeno uno degli articoli in vendita. Articoli come l'orologio di Ebay, su cui Minzenmay aveva fatto stampare dalla Junghans il proprio nome: W. Minzenmay, Haifa.

Oltre al gioielliere, vi era nella colonia tedesca di Haifa il rinomato panificio Minzenmay, di cui si è conservata una bellissima foto d'epoca.

La salita al potere dei nazisti nel 1933 cambierà drammaticamente il destino dei templari in Palestina. Da subito ci furono, da parte dei coloni tedeschi, adesioni al partito nazionalsocialista. Furono create sedi del partito a Gerusalemme e in altre località, con tanto di bandiere con la croce uncinata e l'obbligo dell'uso del saluto nazista. In una lista dettagliata dei templari che avevano aderito al partito nazista si trova anche Wilhelm Minzenmay, con tanto di data di iscrizione: 1 Maggio 1936. Nel 1938, 330 dei circa duemila templari di Palestina erano iscritti al partito nazista. Tutto ciò sotto il naso degli inglesi che governavano il paese. Alla fine di agosto del 1939, pochi giorni prima dell'inizio della guerra, 550 templari lasciarono la Palestina per arruolarsi nell'esercito tedesco.

Allo scoppio della seconda guerra mondiale, nel 1939, gli inglesi circondarono tutte le colonie templari con filo spinato e torrette di guardia. Molti degli oltre 1500 membri della comunità furono deportati in campi di internamento a Waldheim e Betlemme di Galilea, controllati dalle autorità britanniche, assieme ai cittadini italiani e ungheresi ostili alla Gran Bretagna.

Nell'estate del 1941, con l'avanzamento di Rommel sul fronte africano, gli inglesi decisero di cacciare oltre 600 templari, che furono imbarcati sulla nave Queen Elizabeth diretta in Australia, con a bordo anche prigionieri italiani da Tobruk e feriti australiani che tornavano a casa.

Il rilascio dei prigionieri tedeschi diede il via al rilascio di altri templari in cambio della liberazione da parte dei nazisti di ebrei residenti in Palestina (e quindi considerati dagli inglesi come loro "protetti") che si trovavano in Europa allo scoppio della guerra, o di ebrei residenti in Europa che avevano parenti stretti in Palestina. Ci furono cinque scambi di prigionieri ebrei con prigionieri tedeschi, dal dicembre del 1941 all'aprile del 1945. L'ultimo gruppo di 137 prigionieri ebrei, nell'aprile del 1945, fu liberato prevalentemente dal campo di concentramento di Bergen Belsen, ed era composto, a differenza dei primi gruppi, da ebrei europei.

I tedeschi rimasti in Palestina furono esiliati nel 1948 in Australia, dove raggiunsero quelli cacciati precedentemente. Una parte di loro, composta da membri attivi del partito nazista, venne cacciata in Germania. Il resto, dopo breve tempo, ricevette la cittadinanza australiana.

Tornando al gioielliere Minzenmay, sappiamo che in virtù di un decreto del novembre 1939 tutte le sue proprietà, ad eccezione dei beni immobili, furono requisite dalle autorità inglesi. Non sappiamo quando fu cacciato dalla Palestina, ma verosimilmente finì come la maggior parte dei templari in Australia. In un database dei discendenti dei templari c'è una scheda a lui dedicata in cui si legge che morì a Bayswater, Australia, il 18 dicembre 1986.

Ma non solo. Cercando su Google: Minzenmay, gioielliere, ci si imbatte nel sito internet della moderna gioielleria Minzenmay a Mornington, situata a 60 chilometri da Melbourne. La gioielleria vanta 108 anni di esperienza, il che si riferisce, senza che la cosa venga detta, al primo negozio nella Colonia tedesca a Haifa. La foto d'epoca nel sito è indubbiamente quella del negozio di Wilhelm.

Ritornando all'orologio si pongono due domande. La prima: come è finito ad Amburgo da Haifa? Forse apparteneva ad un templare che lasciò la Palestina nel 1939 per arruolarsi nell'esercito nazista, oppure ad uno che fu liberato dagli inglesi nell'ambito degli scambi tra tedeschi ed ebrei. Chissà?

La seconda domanda, forse qualcuno si chiederà... che fine ha fatto l'orologio su Ebay?

Ah, ehm..., insomma, non ho resistito, lo ammetto, e alla fine, dopo 80 anni, l'orologio è ritornato

 "a casa"....

Davide Silvera
dragoman@zahav.net.il

 

 

Minzenmay house
(foto dal sito della gioielleria Minzenmay in Australia)

 

 

Share |