MARZO 2022 ANNO XLVII-232 ADAR 5782

 

 

Libri

 

In barba a H

Paola De Benedetti

 

Questo libro non è soltanto il racconto della avventurosa salvezza di tre generazioni di una famiglia. È il lavoro di un docente universitario studioso di informatica, che con puntigliosità scientifica controlla e annota ogni particolare che abbia attinenza con i racconti tramandati nella famiglia materna.

Fonti principali sono state il diario tenuto, giorno per giorno, dal bisnonno moravo/viennese, il racconto scritto dalla madre su sollecitazione dell’autore, vivificato dalle conversazioni e dai viaggi fatti con lei alla ricerca di riscontri e ricordi, le testimonianze rese dallo zio materno. Lascio a chi leggerà il libro (e lo consiglio) l’emozione di rivivere le incredibili avventure attraverso cui, aiutati da possibilità economiche e da rapporti di lavoro con l’estero, ma soprattutto con coraggio ai limiti della temerarietà e intraprendenza il bisnonno, il nonno e la madre (con il marito e due figlie infanti) riuscirono a salvarsi e, almeno il nonno, a crearsi una buona base economica fuori dalla (e “in barba” alla) Germania nazista. Drammatico il diario del viaggio dei bisnonni fuggiti dalla Cecoslovacchia venduta (rectius: regalata) a Hitler con il trattato di Monaco, per approdare in Polonia alla vigilia della dichiarazione di guerra, dell’ingresso delle truppe naziste e dell’inizio delle stragi di ebrei.

Come ho accennato, le vicende personali sono accompagnate da inquadrature storiche (dall’assassinio di Dollfuss all’Anschluss; la storia dell’Iraq negli anni 1920/30; il congresso di Evian del 1938 per il (non) accoglimento dei profughi ebrei; la politica razzista in Italia; l’occupazione italiana della Dalmazia; la politica dell’Inghilterra mandataria in Palestina). Accanto a questi (e altri) excursus storici troviamo annotazioni su fatti più circoscritti, ma tutti importanti per risvegliare la memoria: tra la corrispondenza familiare c’è la lettera che Einstein scrisse nel marzo 1933 a una cugina del nonno, “matematica di grande talento” per chiedere la sua collaborazione per fondare in Turchia un’università per docenti e studenti in esilio, e Stock racconta gli sviluppi dell’iniziativa; c’è il racconto dell’esodo di 18.000 ebrei a Shanghai; dell’odissea della St. Louis su cui viaggiava una parente della madre, che terminò il suo viaggio ad Auschwitz. Vi sono anche storie o cose “lievi”: alcuni witz ebraici; le ricette delle torte di famiglia; il ricordo di Bela Guttman, calciatore iscritto all’associazione ebraica Koah frequentata dalla madre a Vienna (le società sportive erano state precluse agli ebrei) che dopo la guerra fu allenatore di squadre europee, tra cui il Milan.

Rispetto ad altri libri su temi analoghi questo si distingue (anche) perché, come osserva l’autore nella prefazione, “le vicende raccontate riguardano vari paesi: Austria, Germania Cecoslovacchia, Polonia, Italia, Jugoslavia, Inghilterra, Svizzera, Israele, Stati Uniti, Turchia, Iraq”.

                                                                                                  Paola De Benedetti

 

 

Oliviero Stock, In barba a H, Bompiani 2022, pp. 351 € 19,00

 

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