a cura di Silvana Momigliano Mustari ed Enrico Bosco,
con la collaborazione della biblioteca “E. Artom” della Comunità Ebraica di Torino
Soma Morgenstern – Il figlio del figlio perduto – Ed. Marsilio, 2022 (pp. 313, € 18) Ambientato in Podolia (Ucraina), terra ebraica per antonomasia e terra di confine dove per gli ebrei benessere e sicurezza sono concetti relativi, il romanzo costituisce il primo nucleo di una trilogia e racconta una famiglia sfregiata dall’abiura, seguita dalla conversione, di uno dei figli. Nell’ebraismo ortodosso una maledizione accompagna il nome dell’apostata che viene cancellato e non si perpetuerà nella discendenza. Il protagonista, agiato possidente terriero, vedovo e senza figli, si reca a Vienna per riportare in seno all’ebraismo il figlio del fratello, al fine di trasmettergli in eredità tutti i beni e l’identità ebraica. Lo scenario della Vienna degli anni Venti (che ha ospitato il congresso della Agudat Israel a cui l’autore stesso aveva assistito) è quello di una grande città dove il confronto della società ebraica con quella degli ebrei orientali viene presentato con garbato umorismo. Sebbene la materia sia la stessa, difficile risulta l’accostamento ai fratelli Singer, sia per la scelta linguistica (il tedesco per Morgenstern) che per l’ambientazione sociale. Lo scrittore mostra una grande capacità di narrazione, venata di sottile umorismo, descrizioni paesaggistiche di pura poesia e crea un manipolo di personaggi principali indimenticabili, circondati da uno stuolo di comprimari scolpiti con pochi tocchi di realismo. (s)
Gaetano Petraglia – La matta di Piazza Giudia. Storia e memoria dell’ebrea romana Elena Di Porto – Ed. Giuntina, 2022 (pp. 216, € 16)
Il pregio di questa biografia risiede nella ingente mole di materiali d’archivio inediti e nelle testimonianze orali che consentono di completare il ritratto veritiero di una donna che “merita di essere inserita tra i protagonisti dell’antifascismo e tra le pioniere del femminismo”. La vicenda della Di Porto, descritta a caldo da Giacomo Debenedetti nel suo ”16 ottobre 1943”, inserita da Elsa Morante ne “La storia” e oggetto di filmografia varia (seppur non nel ruolo principale) si è conclusa tragicamente con quella dei suoi 1021 correligionari romani. Donna volitiva, anticonformista e temeraria, sicuramente non matta, sbattuta più volte in manicomio dal regime che spavaldamente sfidava, Elena Di Porto viene ora consegnata alla storia nella completezza della sua figura. (s)
Bjorn Larsson – La lettera di Gertrud – Ed. Iperborea, 2019 (pp. 466, € 19,50)
Racconto di una storia vera come fosse un romanzo, ma anche una silloge su quanto elaborato nel tempo da studiosi di diverso pensiero sull’identità dell’ebreo: per nascita e per scelta (libero arbitrio). Tema del romanzo è dunque quello identitario dell’ebreo diasporico che lo è per discendenza matrilineare, non sa di esserlo, oppure dell’ebreo che può scegliere di esserlo, di non esserlo o ancora di non esserlo più. L’autore non può evidentemente definire con precisione una materia così delicata e complessa, neppure alla luce della ricerca genetica e della biologia più avanzate; a questo proposito si cita il caso di Israele dove la Legge del Ritorno ha consentito l’immigrazione di russi e ucraini impossibilitati a dimostrare la propria ebraicità, essendo privi di elementi relativi alla fede, all’osservanza e alla tradizione culturale…eppure sono stati accolti. (s)
Pier Cesare Ioly Zorattini, Adolfo Locci, Stefano Zaggia – a cura di – Gli ebrei a Padova dal Medioevo ai giorni nostri. Il valore di una presenza. – Ed. Giuntina, 2022 (pp. 305, € 30) Volume collettaneo di una serie di saggi a firma di eminenti studiosi dei vari ambiti in cui nei secoli si è esplicato il rapporto tra gli ebrei e il contesto cittadino. Le pagine contengono dunque i temi sollevati nel corso del convegno, tenutosi nel febbraio 2022, e che “ha interpretato pienamente lo spirito della rinnovata legge regionale sulla Shoah” Un libro di storia ebraica durante un arco temporale vastissimo, durante il quale la grande Storia ha inciso ovviamente anche su di una realtà minoritaria, particolarmente vivace e attiva. Si va dunque dall’elenco delle fonti alla costituzione della prima sinagoga tedesca, dai cimiteri del Padovano e del Polesine, all’Archivio della Comunità, dalla cronaca della peste del 1630-31, alle opere letterarie delle numerose figure di intellettuali, studiosi e rabbini tra cui giganteggia Samuel David Luzzatto. L’istituzione del Collegio Rabbinico nel 1825, chiaro indice di adesione al percorso di emancipazione, e il rapporto tra la componente ebraica e l’università padovana, nel procedere cronologicamente, portano ai tragici eventi prodotti dalle leggi razziste e alle considerazioni di Gadi Luzzatto Voghera sull’essere ebrei a Padova nel secondo dopoguerra. (s)
Marina Morpurgo – Il passo falso – Ed. Astoria, 2022 (pp. 243, € 17)
Lettura caldamente consigliata agli adolescenti che, ritrovando i luoghi manzoniani, verranno condotti a conoscere fatti storici, realmente accaduti tra il Lario e l’Adda negli anni della seconda guerra mondiale. Protagonisti sono due giovani che il destino ha posto su due fronti opposti: un ebreo in fuga verso la Svizzera e una camicia nera, troppo ingenuo per valutare la gravità dell’adesione al fascismo. Il romanzo, suddiviso in brevi capitoli, titolati con le date di quegli anni terribili, si presenta come un giallo, punteggiato di interrogativi che, sospesi e intrecciati, verranno sciolti solo al termine della lettura. Trama e personaggi sono frutto di invenzione mentre la cornice storico-geografica è reale e si riferisce alla rete di copertura e avvio verso la salvezza di molti (ebrei, partigiani, oppositori politici, stranieri) nella Valsassina e nella Bassa Valtellina. (s)
Paolo Salom – Un ebreo in camicia nera– Ed. Solferino, 2023 (pp. 207, € 17)
Questo romanzo autobiografico troverà il suo lettore ideale nel giovane che, condotto a conoscere la quotidianità di quegli anni tremendi, potrà comprenderla immedesimandosi nel protagonista. Un ragazzo di sedici anni, durante l’occupazione nazista dell’Italia fascista, decide di scappare dal nascondiglio dove è riparata la sua famiglia ebraica, convertita per opportunità e, dopo mille rocambolesche peripezie, finirà per indossare la camicia nera nelle brigate della Repubblica di Salò. Molte sono le tematiche affrontate e vanno dal rapporto con i genitori all’adesione alla parte sbagliata per ignoranza e incoscienza e alla vergogna patita per tutta la vita per quella conversione che non salvava. Situazioni comuni a molti ma raccontate qui con semplicità e chiarezza anche riguardo all’impossibilità, in quei frangenti, di scegliere tra “bene e male” onde operare le scelte giuste. (s)
Mara Fazio – Dal giardino all’inferno. Lettere di una nonna ebrea dalla Germania. 1933–1942 – Ed. Bollati Boringhieri, 2023 (pp. 230, € 16) Fin dal titolo si è trasportati in due dimensioni, spaziale e temporale, nel prima della vita famigliare nella villa sul Danubio e nel dopo dei nove anni di umiliazioni e patimenti raccontati nello straziante epistolario. La frattura operata dalla discriminazione e dalla persecuzione appare con chiarezza in questo carteggio che documenta le tappe verso il “destino ineluttabile” come allora si credeva da parte di molti. L’epistolario, preceduto da una breve storia delle due famiglie imparentate, risulta di grande interesse poiché le singole missive (lettere e cartoline) sono legate tra loro dagli interventi dell’autrice a completamento del quadro storico-cronologico. Il tono affettuoso e sincero porta il lettore al cuore dell’intimità di quelle persone, ne svela i sentimenti rendendolo partecipe alle sofferenze patite. Mara Fazio è discendente diretta di quella nonna ebrea. (s)
Willy Schwarz – “Mio amatissimo fratello” Fuga da Milano (1943-1945) – a cura di Sandro Gerbi – Ed. Casagrande, 2022 (pp. 155, €22)
Gli Schwarz erano originari dell’Ungheria per parte di padre, mentre la madre, nata a Francoforte, era una Rotschild non imparentata con i banchieri e tuttavia di famiglia agiata. A Milano il padre commerciava in pellami per pelliccerie e la coppia aveva avuto tre figli: Willy, Franco e Stella. L’epistolario, parziale e privo delle risposte dal destinatario, si compone di sole tre lettere di lunghezza inconsueta ( quasi una cronaca degli eventi e delle personali peripezie) e tali da costituire un documento di valore storico. Di altro argomento è la quarta lettera, inserita dal curatore per approfondire la conoscenza del mittente, incentrata sul rapporto tra cattolicesimo e antroposofia e, in sostanza, sul rapporto tra Willy e l’ebraismo. Il volume si completa con una Appendice in cui troviamo pagine scritte da Franco sul suo viaggio in America. (s)
Rosa Ventrella – I bambini di Haretz – Ed. Mondadori, 2022 (pp. 246, € 18)
Prendendo spunto dai numerosi lavori sulla vicenda (tra cui spicca la ricostruzione dello storico Sergio Luzzatto (“I bambini di Moshe. Gli orfani della Shoah e la nascita di Israele” Einaudi, 2018) Rosa Ventrella ha voluto dare conoscenza diretta dei bambini di Selvino , creando due personaggi (Margit e Janos) che conferiscono veridicità e realismo ai fatti concreti. Margit, ragazzina di dodici anni, smarrita con il fratellino in una foresta nel gelo invernale, affronterà con incredibile coraggio e forza d’animo prove impensabili per la sua età e, attraverso il suo racconto, i giovani lettori potranno cominciare a capire alcuni aspetti della Shoah. (s)