di Silvia Finzi
Il primo ricordo che ho di Ornella è quello di una bellissima signora molto elegante sotto i portici di via Gombruti a Bologna di fronte al portone della comunità ebraica. Era a Bologna perché il marito, Sergio Sierra, era stato nominato rabbino della comunità cittadina.
Avevo allora circa dieci anni e andavo settimanalmente con altri coetanei alle lezioni di ebraico tenute da rav Sierra; Ornella era sempre nelle vicinanze, una presenza silenziosa ma vigile.
Si occupava non solo di noi bambini ma di tutto ciò che si svolgeva in ambito comunitario: sono convinta che, con la sua intensa attività, abbia contribuito in maniera rilevante a risollevare le sorti della comunità bolognese nel dopoguerra.
L’ho ritrovata a Torino, negli anni ’60, ed è stato come riprendere un discorso solo interrotto anni prima; siamo state colleghe nella scuola media Artom e in quella sede ho avuto modo di apprezzare le sue capacità didattiche: lei insegnava ebraismo e riusciva sempre a dare un taglio di estrema attualità agli argomenti tutt’altro che semplici che proponeva ai ragazzi, i quali rispondevano con slancio alle sue sollecitazioni.
Ma l’aspetto più significativo della sua personalità va ricercato altrove: era una donna sempre disponibile ad ascoltare gli altri, a dialogare con loro, a partecipare ai problemi e alle gioie altrui con estrema attenzione e discrezione, ma nello stesso tempo era una donna ricca di umorismo e ironia e sempre pronta allo scherzo e alla risata.
Riusciva ad organizzare le sue giornate in maniera tale da potersi occupare della casa, della famiglia, della scuola, delle varie istituzioni comunitarie in cui era utile la sua presenza; in particolare della casa di riposo, dove le sue visite sono state a lungo di conforto per gli ospiti ivi residenti.
Il suo rapporto con le persone è sempre stato semplice e diretto e non è un caso che, nel momento in cui ci ha lasciato, si siano levate tante testimonianze di affetto profondo e sincero nei suoi confronti.
Mi associo a queste con tutto il cuore e penso che il suo ricordo ci fornirà a lungo un insegnamento prezioso.