di Emanuele Azzità

 

...Oh li ricordo/ i bei giorni passati in riva al mare/ quando stupito riguardavo l’onda/… Rinaldo De Benedetti (Cuneo 1903 – Milano 1996), ingegnere, scrittore e giornalista, considerato il decano della divulgazione scientifica italiana alla fine del secolo scorso, fu anche un poeta raffinato che ha riportato in versi le sensazioni, le speranze, le angosce e i drammi della sua lunga vita. Non fu un’esistenza facile la sua! A due anni perse la mamma. Nel 1924 morì il noto scrittore e filosofo Felice Momigliano, al quale Rinaldo era molto legato. Dopo la laurea, conseguita nel 1926, lavorò per un breve periodo nel sud della Francia, passò poi a Torino e alla fine a Milano. Con le leggi razziali perse il lavoro da insegnante e cercò di sopravvivere scrivendo articoli che non poteva firmare. Nel ’41 sposò una ragazza cattolica ma, malgrado la dispensa del papa, i due sposi faticarono molto nel trovare un prete che osasse sfidare gli imperanti divieti razzisti. Poi arrivarono i nazisti e la Repubblica Sociale. Gli ebrei che non erano riusciti a scappare o a nascondersi vennero deportati nei campi della Shoah.  Anche la sorella di Rinaldo fu presa, deportata, e non tornò mai più. Comunque, Rinaldo non lasciò mai Milano. Fu lui, a Liberazione avvenuta, a spiegare ai lettori del Corriere della Sera cosa fosse quella bomba spaventosa che gli Americani avevano lanciato per ben due volte sul Giappone. Rimasto vedovo quando la figlia aveva appena otto anni, si risposò ed ebbe un altro figlio. Per tutta la seconda metà del secolo XX si dedicò a spiegare le scoperte scientifiche che si susseguivano. Negli anni Sessanta Giulio De Benedetti, l’allora direttore di La Stampa e non parente, gli affidò la Pagina della Scienza che poi diventerà Tuttoscienze diretto da Piero Bianucci.

Stagioni amorose, recentemente pubblicato con la bella introduzione di Francesca Romana de’ Angelis, è un campionario di poesie scritte da Rinaldo De Benedetti a partire dagli anni 20. Ci sono probabilmente molti scopi per leggere una raccolta di poesie così estesa nel tempo e forse essi non coincidono con quelli dell’autore. La sintesi e l’armonia di una composizione, nel descrivere una sensazione o uno stato d’animo, forniscono anche una descrizione dell’ambiente circostante. Se la scienza e la tecnica cambiano l’ambiente in modo incalzante, ciò avviene anche per la radice dello spirito umano.

Un secolo fa un giovane studente traduceva in poesia le sue ansie per le incertezze che lo attendevano. Anche oggi le incertezze sembrano dominare le speranze, legandole al palo del quotidiano.

…/Perché sono ancora, o amico, /il sognatore antico;/e sono, fuor che nell’alloro/ (a te posso dirlo) un poeta, che vive di rude lavoro, /di povera e incerta moneta. /

 

Rinaldo De Benedetti Stagioni Amorose (1920-1996) Introduzione di Francesca Romana de’ Angelis, Studium Edizioni – Roma 2024 – pp. 128, € 13.00

 

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