FAI CHE FARLO
di Claudia De Benedetti
da Casale Monferrato l’esempio di Elio Carmi
Parlare, pensare, scrivere di Elio Carmi al passato è impresa ardua per me e per tutti noi della grande famiglia della Comunità ebraica di Casale Monferrato perché Elio è presente ovunque: in ogni evento, in ogni progetto. Elio ha contribuito in maniera determinante a trasformare la Sinagoga degli Argenti, il Museo di Arte e Storia ebraica antica e il Museo dei Lumi in un faro della cultura ebraica, lo ha fatto prodigandosi per la sua conservazione, “inventandosi” insieme ai più grandi artisti italiani proprio il “Museo dei Lumi” ma soprattutto attraverso il tratto distintivo della Comunità di Casale: quello dell’accoglienza. Ogni domenica e ogni volta che aveva l’opportunità, rappresentanti delle istituzioni, studiosi o semplici turisti distratti, ricevevano una parola che detta da lui, in quel contesto, aveva un significato speciale: “benvenuti”. Con lui quelle porte si sono davvero aperte a tutti.
In una serata all’Accademia Filarmonica di Casale, nell’ottobre 2023 Elio si è preso un po’ di tempo per salutare i numerosissimi amici che la sala non riusciva a contenere. lo ha fatto presentando “Fai che farlo”, il suo ultimo volume realizzato con Silvana Mossano, con la copertina rosa shocking e il suo faccione, beffardo e sorridente. Uno dei capitoli del libro è dedicato alla parola “Mesotelioma”, un tumore legato all’esposizione all’amianto che ha colpito moltissimi abitanti di Casale Monferrato e dovuto alla presenza della fabbrica Eternit. Aveva sempre lavorato perché non mancasse mai il ricordo di quelle vicende e di quelle vittime a cui lui si è aggiunto.
La prima menzione della famiglia Carmi a Casale è in un documento del 1679. Elio vi era nato nel settembre del 1952 e si era dedicato molto presto a quello che sarebbe stato il suo lavoro e la sua passione: la grafica. Aveva cominciato a lavorare nel settore già nel 1972. Negli anni ’80 con Alessandro Ubertis, aveva costituito un sodalizio diventato un punto di riferimento del settore e mettendo nel proprio portfolio marche sempre più prestigiose. Lo studio si era specializzato nel Branding Design Oriented, una expertise che Elio ha trasmesso anche come docente e in diverse pubblicazioni. Tra i progetti di comunicazione più recenti della Carmi Ubertis, ricordo quello elaborato per Le Gallerie Degli Uffizi, vincitore nel 2020 del prestigioso Compasso d’Oro.
Anche il suo impegno civile è stato connesso alla sua concezione che ogni idea e progetto dovesse essere un seme da far crescere e connettersi a quello che gli sta intorno. Il suo lavoro alla Comunità Ebraica comincia già negli anni ‘70, mettendo la sua esperienza nella promozione e valorizzazione della Sinagoga restaurata e del Museo di arte ebraica che riaprono al pubblico nel 1969. Fin da subito diventa fondamentale nell’organizzazione degli eventi culturali all’interno del complesso ebraico, una straordinaria accelerazione in questo percorso culturale avviene nel 1994, in occasione delle celebrazioni per i quattrocento anni della Sinagoga di Casale, quando Elio Carmi, Antonio Recalcati, Aldo Mondino, Paolo Levi e Emanuele (Lele) Luzzati nel discutere di arte ebraica ritengono interessante promuovere e stimolare uno sviluppo nel campo artistico. Nasce così l’idea di promuovere una collezione di Chanukkiot d’arte contemporanea, prodotte da artisti ebrei e non. La partecipazione all’iniziativa da parte di molti maestri, anche di fama mondiale, è stata fin da subito entusiasta. La raccolta è diventata un’occasione per vedere i diversi modi in cui tanti artisti hanno affrontato i problemi legati al progetto formale di un oggetto rituale. Oggi la collezione esposta a rotazione nei locali ipogei della Comunità è arrivata a 254 pezzi e, grazie anche a Elio Carmi, le opere sono state protagoniste di mostre in tutta Europa: Amsterdam, Parigi, Gerona, Innsbruck, Triennale di Milano, Matera, Lecce, Padova. Nel 2015 anno dell’EXPO (di cui Carmi & Ubertis firmano il logo del Padiglione Italia) l’intera collezione viene presentata nel locali del Castello di Casale. Altra creazione di Elio Carmi insieme a Giancarlo Giorcelli e Antonio Monaco è il Festival di Cultura Ebraica Oyoyoy! che per un decennio porta a Casale personalità di fama mondiali della cultura tra mostre, concerti e incontri.
Elio Carmi diventerà Presidente della Comunità Ebraica succedendo a Giorgio Ottolenghi (oggi Presidente Onorario) nel giugno del 2020. Negli ultimi anni, pur nel progredire della malattia, ha continuato instancabile la sua opera per la Comunità, sviluppando personalmente tante iniziative. Nel novembre 2023 ha avuto anche la gioia di presentare al tempio di Casale i suoi due nipotini Edna e Leone nati a poca distanza l’uno dall’altro.
Elio sarai sempre con noi, seguiremo le strade che hai tracciato e faremo tesoro del tuo insostituibile esempio.