di Emanuele Azzità
Il mondo di Facebook è fatto di silenzio e di molti malintesi. È un facsimile di pagina di giornale che, a seconda delle scelte del socio titolare della pagina, tutti possono vedere oppure solo alcuni. Ci sono immagini e video, ma i commenti sono scritti. Ognuno commenta come vuole. Non è possibile stabilire quanto le opinioni espresse su Facebook rappresentino effettivamente la mentalità del Paese, ma sono comunque indicative delle opinioni correnti.
Prendiamo il fascismo: tralasciamo gli estremisti, i gruppi esaltati che poi magari sono costituiti da un individuo solo. L’anonimato, dietro iniziali, sigle e nomi fittizi, è all’ordine del giorno su questo social.
“Destra e Libertà” è la prima pagina che salta agli occhi. Una pagina composta dove troneggia la foto di Giorgia Meloni, L’unico politico con le palle! Quando ci vuole, ci vuole, direbbe qualcuno. La foto ha riscosso 750 like (mi piace); non molti per la verità. Un cane che espleta le proprie necessità su un manifesto del PD ha 1870 like. Post dopo post, si arriva al 25 aprile, festa di San Marco. Ma il 25 aprile è anche un’altra data storica, la nascita di Guglielmo Marconi.
Saltiamo a un’altra pagina che ha il nome di una donna, sembra che abiti nella capitale piemontese. Anche lì c’è la foto di Giorgia Meloni che fin da piccola affiggeva i manifesti del MSI.
“L’Italia ha bisogno di un governo di destra che non c’è mai stato!” afferma la titolare, ma forse dimentica che Giorgia è stata anche ministro. Qualche post più sotto, messo cinque mesi fa, si spiega tutto con poche eloquenti parole:” Buon martedì, camerata, il Duce è sempre con noi!” Ecco, adesso tutto è più chiaro.
Nel Giorno della Memoria vanno ricordati tutti i genocidi, compreso quello degli Indiani americani. “Oggi è la giornata della Memoria – scrive il 27 gennaio scorso un consigliere leghista di una grande città del nord – Oggi bisogna semplicemente avere rispetto per la tragedia umana. La memoria di eventi crudeli, tragici e violenti che hanno segnato la storia del mondo. Appartiene a tutti e va conservata e compresa a fondo per non ripetere errori che trascinino l’uomo nel suo stesso inferno. Sta a noi avere memoria, oggi, domani e sempre”. Non c’è un riferimento alla Shoah. Il post rimedia più di 200 like e una sessantina di commenti tipo: giusto oppure bravissimo. Tra essi uno solo ricorda lo sterminio degli ebrei perpetrato da nazisti. In compenso non mancano parecchi commenti novax con la foto di Anna Frank e lo scellerato parallelo tra l’obbligo di green pass e la Shoah.
Il giro su Facebook non ha riguardato pagine particolarmente estremiste, ma sono indicative di una “nuova cultura”, la tragica espressione di un vuoto che dagli angoli più oscuri rimbomba sui social. Per quanto assurda e inverosimile, è comunque dannosa.
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