LA BIBBIA DI YORK

di Emanuele Azzità

Una Bibbia ebraica lega la città di York (North Yorkshire) di circa duecentomila abitanti, fondata dai Romani nel 71 dell’e.v., con Valmadonna, una frazione di duemila anime di Alessandria. Si tratta di un’opera scritta a mano, oggi nota come Codice di Valmadonna, completata a York nel 1189. Alla fine del XII secolo la comunità ebraica della città era tra le più importanti e fiorenti d’Inghilterra grazie alla protezione della Casa Reale. L’appoggio non era certo disinteressato, anzi! Nobili e religiosi si facevano prestare il denaro dai banchieri ebrei ma, quando costoro venivano a mancare, la corona confiscava i loro averi. Una vita non certo facile per gli ebrei! Lo sviluppo dell’attività commerciale era inoltre compensato con una più alta tassazione. Nel settembre 1189 quando i rappresentanti ebrei si recarono all’ Abbazia di Westminster con i doni per il re, Riccardo I li respinse. Bastò quel gesto per scatenare una di quelle sanguinose sommosse antisemite che molti secoli dopo vennero chiamati pogrom.  In poche ore una trentina di ebrei vennero uccisi. Anche Benedetto (Benedict), una delle più influenti personalità della comunità di York, dopo un battesimo forzato, morì per le ferite riportate. Tra i più accesi antisemiti c’erano gli ecclesiastici e i nobili che in tal modo cancellavano i loro debiti. Tra loro c’era il giudice e guardia forestale Richard Malabisse che si era indebitato con Aaron, un banchiere che viveva a Lincoln un centinaio di km più a sud e del quale Benedetto era l’agente a York. In quei mesi era in preparazione anche la Terza Crociata; i crociati vedevano gli ebrei come nemici. Ai primi di marzo 1190 una folla capeggiata da Malabisse prese d’assalto, devastandola, la casa di Benedetto uccidendone moglie e figli. Furono incendiate le case degli ebrei, che cercarono rifugio nella torre del castello (Clifford’s Tower) nell’intento di avere la protezione del re.  Riccardo I però era già partito per la crociata. Il 16 marzo fu appiccato il fuoco anche al castello, si salvarono solo quei pochissimi che promisero di convertirsi e che, in seguito, furono comunque spietatamente uccisi. Al termine del massacro i capi corsero nella tesoreria della Cattedrale per distruggere i documenti relativi ai debiti che avevano con gli ebrei.  Successivamente William de Longchamp, cancelliere di Riccardo I, ordinò per punizione il sequestro delle terre di Malabisse che tre anni dopo le riscattò pagando una multa di venti marchi e successivamente, al ritorno di re Riccardo, le riscattò completamente con 600 marchi.

Una triste storia, purtroppo simile a tante altre in ogni secolo!

E la Bibbia ebraica? Quel prezioso testo si salvò miracolosamente ed è anche l’unico sopravvissuto, proveniente dall’Inghilterra, datato prima dell’espulsione degli ebrei voluta da Edoardo I nel 1290.

Il prezioso Codice è parte di una collezione di undicimila volumi stampati, trecento manoscritti in ebraico, oltre a altri documenti e ritagli di giornali, che formano la Valmadonna Trust Library, raccolti in quaranta e più anni dal commerciante di diamanti, industriale e bibliofilo, Jack V. Lunzer.

Lunzer, nato nel 1924 ad Anversa, ma cresciuto a Londra, è morto nel dicembre 2016 all’età di 92 anni. Da giovane aveva iniziato a studiare medicina in Svizzera per poi abbandonare gli studi per seguire il lavoro del padre commerciante di diamanti. La famiglia di Ruth Zippel, che Lunzer sposò nel 1948, dalla Polonia era emigrata in Germania, successivamente a Torino, poi nella Repubblica di Weimar per poi stabilirsi definitivamente nel 1933 a Milano. Gli Zippel erano molto amici con l’avvocato alessandrino Peppino Vitale che li ospitava spesso nella villa di Valmadonna.

“Quando si è trattato di scegliere il nome per la mia fondazione ho pensato subito a Valmadonna, in ricordo di quei luoghi e del mio grande amico Peppino Vitale.” molti anni dopo avrebbe spiegato Lunzer che non accettò mai che la sua raccolta fosse venduta.

Dopo anni di incertezza, la Biblioteca del Valmadonna Trust ha trovato sede permanente alla Biblioteca Nazionale d’Israele. Con un comunicato stampa del 18 gennaio 2017 la BNI annunciò di aver acquistato dalla casa d’aste Sotheby’s libri e manoscritti rari della Valmadonna Trust Library; la più grande collezione privata di rari libri ebraici. Per l’operazione la Biblioteca Nazionale si sarebbe valsa dell’aiuto di due collezionisti privati, la coppia Dr. David e Jemima Jeselsohn. Il prezzo di acquisto non è stato reso noto, ma così si garantisce che la maggior parte della più importante biblioteca privata di libri e manoscritti ebraici del mondo sarà per sempre a disposizione degli studiosi.