di Giorgio Sinigaglia
Leone Sinigaglia (Torino, 14 agosto 1868 – Torino, 16 maggio 1944) fu un compositore italiano ebreo: approfondì i suoi studi a Vienna e a Praga dove studiò strumentazione con Antonín Dvořák da cui imparò la capacità di immettere nelle strutture accademiche l’attenzione per il canto popolare. Fu autore di numerose composizioni di bella e spregiudicata fattura apprezzate in tutto il mondo per la modernità degli atteggiamenti sinfonici. Perseguitato per le leggi antiebraiche fu arrestato nel 1944 per essere deportato: al momento dell’arresto la sua vita si concluse per un infarto.
Caro Leone,
la pubblicazione nel giugno del 2024 di questo libro completa una scomposta ricerca da me iniziata nel 2005. Fino ad allora poco o nulla era stato fatto per restituire alla storia la tua figura, sotterrata dalle leggi razziali fasciste e dall’imbarazzata quanto imbarazzante troppo lunga rimozione post-bellica. L’endemica letargia delle nostre Istituzioni ha prolungato ulteriormente i tempi del tuo riscatto.
Io, che mastico più rock che musica classica, ero solo riuscito ad appoggiare le pregevoli iniziative musicali di un tuo grande e virtuoso estimatore, il pianista torinese Massimiliano Génot. Per il resto raccoglievo quelle poche informazioni che trovavo su di te, rompendo le scatole a istituzioni pubbliche e private perché dessero finalmente accesso e pubblicità alla documentazione da esse custodita. Il 17 gennaio 2017 sono riuscito a farti mettere una pietra d’inciampo davanti al Conservatorio di Torino.
Mascherando bene la mia ignoranza e vendendo elegantemente il cognome che ci accomuna, le tue note sono infine approdate anche in diverse esecuzioni dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI. Successivamente vari programmi radiofonici hanno ripreso a parlare di te.
Un notevole apporto al tuo come-back lo dobbiamo anche alle iniziative concertistiche del Prof. Gianluca La Villa di Ferrara che nel 2012, con Annalisa Lo Piccolo, ti ha dedicato una monografia.
Il libro di Marco Fiorentino, come me un tuo lontano parente (v. nota a piè di pagina), è il frutto di un certosino lavoro di ricerca: gli ultimi tristissimi anni della tua vita vengono ricostruiti collegando cronologicamente tra loro documenti di varia origine che evidenziano la spoliazione, materiale e morale, che hai subito.
Sembra tu abbia vissuto la persecuzione con paziente rassegnazione: non un moto di rabbia, nella speranza, chissà, che tutto potesse presto tornare alla normalità.
Da quello che ho potuto ricostruire sei stato un uomo d’ingegno e talento, amante della montagna e della natura, affascinato dalla cultura del mondo contadino che orbitava intorno alla tanto amata Villa Linda a Cavoretto. Generoso e rispettato, eri accreditato frequentatore di Casa Reale:ma il solo fatto di essere ebreo ha sancito la tua condanna.
Forse non eri osservante, hai persino scritto un’Ave Maria, ma non hai mai rinnegato le tue origini, anzi, hai sempre onorato generosamente la tua Comunità ebraica.
Ti guidava una mente aperta di stampo mitteleuropeo, arricchita da quella internazionalità intimamente congiunta alla tua fama.
Nel tuo comportamento, signorile e composto di fronte a quelle che per i più furono incomprensibili angherie, riconosco molti atteggiamenti di mio padre Guido, tuo cugino di secondo grado. Fuggito in Svizzera, tornato a Torino a guerra finita, ha ricusato ogni forma di religione, stendendo un impenetrabile velo di silenzio su uno dei periodi più brutti della storia del ‘900. Solo la rimozione ha consentito a mio padre, per così dire, di superare il trauma della persecuzione ebraica.
Sei stato un compositore eclettico e innovativo. Sono certo che la recente introduzione della tua musica nei programmi concertistici costituisca un tocco di novità e di originalità per un pubblico curioso che potrà riscoprirti.
Un risarcimento tardivo, una vittoria meritata!
Torino, 11 agosto 2024
Nota:
La bisnonna di Marco Fiorentino, autore del libro, era cugina prima di Leone Sinigaglia. Marco, che non mi conosceva, mi ha cercato un paio di anni fa e così gli ho dato tutti i contatti e le informazioni che dal 2005 in avanti ero riuscito a racimolare sul Maestro.
Legami famigliari mi uniscono anche all’editore Silvio Zamorani: solo dopo la pubblicazione del libro abbiamo ricostruito la sua parentela con mia nonna Clelia.
Marco Fiorentino – Leone Sinigaglia 1868-1944. Spoliazione e morte di un compositore ebreo perseguitato dal fascismo – Silvio Zamorani (140 pp., € 24,00)