Rassegna luglio 2022
a cura di Enrico Bosco e Silvana Momigliano Mustari, con la collaborazione della biblioteca “E. Artom” della Comunità Ebraica di Torino
Enrico Campelli – Prove di convivenza. L’istituto della cittadinanza nell’ordinamento giuridico israeliano – Ed. Giuntina – 2022 (pp. 269, € 18) L’autore, professore in Diritto pubblico, Comparato e Internazionale, affronta il tema della cittadinanza qui intesa come “rapporto di appartenenza di individui o gruppi a un determinato assetto politico-giuridico-sociale”. Il testo consta di quattro capitoli corposi: il primo contiene un’introduzione al problema, moderno e insieme antico, della cittadinanza; il secondo chiarisce l’ordinamento giuridico israeliano visto come forma di Stato, forma di governo, tipo di Stato nelle sue fonti e la sua storia; il terzo delinea l’istituto giuridico della cittadinanza in Israele (evoluzione della normativa, delle modalità e delle procedure di acquisizione); il quarto esamina i possibili sviluppi e le sue prospettive in un dibattito in corso. In un’appendice porta le conclusioni, una bibliografia e una sitografia. (e)
Enrico Fubini, Laurence Wuidar – I linguaggi dell’ineffabile. Musica e mistica: tradizioni ebraiche e cristiane a confronto – Ed. ETS – 2022 (pp. 205, € 21) Nel testo, gli autori (segnati rispettivamente come E.F. e L.W.) dialogano seguendo l’intreccio tematico e individuando i temi: le fonti storiche, i momenti emergenti più significativi nei rapporti tra musica e mistica, i testi chiave per comprendere gli incontri e le divergenze tra cultura ebraica e cultura cristiana, le modalità con cui si presenta la musica negli scritti presi in esame secondo le specifiche competenze. Il libro, mescolando musicologia, storia dell’estetica e del pensiero musicale, della mistica ebraica e cristiana, non è di facile comprensione. (e)
Maria Becattini – La lezione dei campi. La Risiera di San Sabba, Fossoli, Natzweiler-Struhof, Drancy – Ed. Giuntina – 2022 (pp. 379, € 18) L’autrice, storica, documentarista, fotografa, ha fatto confluire nel libro la sua ricerca di dottorato presso l’Università degli studi di Padova e presso l’Université Paris 8. La sua ricerca mira a mettere in luce, attraverso un approccio comparativo, le diverse politiche della memoria elaborate da Italia e Francia per il recupero e la valorizzazione dei quattro luoghi indicati nel titolo. I campi di transito e di concentramento analizzati – le cui strutture sono sopravvissute al logorio del tempo e alla dimenticanza degli uomini – sono stati trasformati in memoriali nel corso degli anni Sessanta e Settanta. I primi due capitoli del libro sono dedicati alla storia delle vicende che hanno interessato la Risiera di San Sabba e Natzweiler-Struthof dal dopoguerra a oggi e sono gli unici esempi di campi di concentramento nell’Europa Occidentale con un apparato repressivo e un forno crematorio per l’incenerimento delle vittime. Il terzo e quarto capitolo sono invece dedicati rispettivamente al campo di Fossoli e a quello di Drancy, come prime tappe della deportazione, una specie di sosta nell’anticamera dell’inferno. Un ultimo capitolo riguarda le conclusioni dello studio sui luoghi della memoria e dell’oblio tra storie nazionali e identità europea. Infine un’appendice riporta un notevole apparato iconografico ed una bibliografia. (e)
Alberto Cavaglion – La misura dell’inatteso. Ebraismo e cultura italiana (1815-1988) – Ed. Viella – 2022 (pp. 217, € 28) L’autore, che insegna Storia dell’Ebraismo presso l’Università di Firenze, presenta una nuova raccolta di saggi che ruotano intorno ad alcuni momenti storici precisi: il liberalismo dell’Ottocento e le sue aporie; la solidarietà fra le culture osservata attraverso la lotta contro ogni separazione portata avanti attraverso la conoscenza della lingua ebraica e le traduzioni; il dialogo ebraico-italiano attraverso il primo sionismo, il modernismo, l’antifascismo nei suoi risvolti meno conosciuti; la battaglia per la libertà religiosa prima e dopo il Concordato, la storia delle leggi razziali dal 1938 al 1988. Spiccano, inoltre, nel testo, alcune figure quali Giorgio Bassani, Eugenio Colorni, Umberto Saba. Arnaldo Momigliano (storico dell’età classica del quale sono inserite, in un’appendice, dodici lettere dal 1982 al 1986). (e)
Guidobaldo Passigli – La “comitiva”- Analisi del “messaggio di commiato” di Guido e Virginia Passigli scritto dal Collegio militare, Roma, 17 ottobre 1943 -Ed. Giuntina, 2022 (pp. 72, € 10) – Fiorentini, fortuitamente presenti a Roma il 16 ottobre 1943, arrestati, portati al concentramento nel Collegio militare, deportati e destinati allo sterminio, Guido e Virginia erano i nonni di Guidobaldo che, con questo lavoro ha reso pubblico un documento di scrittura privata di elevato interesse. Il testo vero e proprio è preceduto da cenni biografici che consentono di conoscere le parentele delle famiglie coinvolte: i Passigli, i Coen, i Disegni, fino a giungere a Daniel Vogelmann che con Guidobaldo Passigli gestiva la casa editrice Giuntina di Firenze. La prefazione di Liliana Picciotto e le osservazioni del curatore completano il quadro storico per una corretta comprensione del documento. (s)
Chiara Segre – Nedelia nello spazio – Ed. Salomone Belforte & C., 2022 (pp. 49, € 14) Affiancata da rav Punturello, Chiara costruisce il ritratto della Nonna Speciale in modo tale che chiunque l’abbia conosciuta di persona o anche soltanto letta (attraverso i suoi testi poetici) la possa ritrovare nella sua spontanea unicità. Restando in punta di piedi, quasi fuori della porta, Chiara lascia che sia Nedelia stessa a raccontarsi, con concetti e parole semplici, quelle che usava in poesia e nell’incontro con le scolaresche. (s)
Daniel Vogelmann – L’orologio di papà e altri ricordi – Ed. Giuntina, 2022 (pp. 112, € 10) Storia della famiglia Vogelmann attraverso memorie e ricordi ora folgoranti, ora sfumati e tuttavia sempre pervasi da un profondo sentimento di amore e nostalgia. L’editore che pubblica se stesso in un librino leggero di peso, scarno di pagine, ma ricco di affetto e intriso di poesia. Lettura da centellinare, quasi balsamo quotidiano per l’anima. (s)
Gemma Modi – Scrivimi sempre. La vita di Tina Bassani – Ed. Giuntina, 2022 (pp. 141, € 14) Divulgatrice in campo artistico e musicale, Gemma Modi è stata attratta dalla vicenda di questa ragazza ebrea di quattordici anni, espulsa dal Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia, nonostante vi fosse stata ammessa per le “speciali attitudini musicali”… morta in campo di sterminio con i genitori. La ricostruzione delle vicende della famiglia Bassani come pure quelle della presenza ebraica nella Venezia degli anni Trenta è basata su documenti di archivio, come pure sulle testimonianze raccolte dal nipote Massimo, si apre con la lettera scritta da Tina alla nonna, una paginetta di quaderno vergata in ”bella calligrafia”, e si conclude con riflessioni sulle due fasi del lutto nella concezione ebraica. Dunque dicesi Anenut il momento in cui il senso della perdita annichilisce e lascia spossati e Avelut il rimpianto che diventa “un silenzioso compagno di vita”. (s)
Matti Friedman – Il canto del fuoco. Leonard Cohen e l’incredibile nel tour del 1973 nel Sinai – Giuntina, 2021 (pp. 236, € 18) Con un gruppo di musicisti israeliani Cohen tenne una serie di concerti per sollevare il morale dei soldati e in tale contesto ebbe modo di riflettere su di sé, superando la crisi esistenziale e creativa in cui era sprofondato. Il lavoro di Friedman (basato sia su documenti di archivio che sul taccuino di guerra del cantante) è particolarmente interessante poiché offre frammenti di cronaca delle operazioni militari da un punto di vista inedito, interno ai fatti, svelando anche aspetti caratteriali della ombrosa personalità di Cohen, affiorati in quel contesto. Il quesito del libro è però la ricerca della risposta alla domanda di come possa essere accaduto che Cohen, allontanatosi dalla comunità ortodossa di origine e dichiaratosi pacifista e contrario alla violenza, si sia unito ai soldati che armi in pugno stavano offrendo la vita per difendere la patria, quella che lo stesso Cohen aveva definito “la mia patria mitica” nel giorno di Kippur. (s)
Gabriele Tergit – Gli Effinger. Una saga berlinese – Ed. Einaudi, 2022 (pp. 911, € 24) Ineludibile l’accostamento alla saga dei Buddenbrook ( antesignana di questo genere letterario in epoca moderna) e quella delle due famiglie ebraiche nella Germania di Bismarck fino alla prima metà del Novecento. Ma il lavoro di Tergit si differenzia dall’austero e aulico modello per il dichiarato apporto biografico personale: dal ceto sociale, all’arredamento delle dimore e alle usanze ebraiche, evidentemente assenti nell’opera di Thomas Mann. Denominatore comune resta la mentalità imprenditoriale che ha forgiato e corroborato il carattere del popolo tedesco e il potere della Germania, ma anche l’anelito all’ascesa sociale a mezzo della assimilazione che questo romanzo fluviale tratteggia in stile quasi cronachistico. L’autrice stessa si interroga se “Gli Effinger” debbano essere letti quale romanzo ebraico, cioè rappresentativo degli ebrei tedeschi assimilati e decaduti per cause endogene, oppure decadute per le ben note cause circostanziali. Altra questione relativa alla raffigurazione dei personaggi emerge dalle reiterate dichiarazioni di realismo oggettivo, poi ribadite dalla impossibilità della scrittrice a nobilitare l’ebreo come puro e onesto…sebbene la Shoah fosse appena avvenuta. (s)
Attilio Lattes – a cura di Donato Maglio – Il bambino nascosto a Roma – Ed. Congedo, 2020 (pp. 71, € 13) Lodevole recupero di una vicenda affidata alla sola oralità dal protagonista che la narrava nel corso degli incontri con gli studenti, fino a quando Donato Maglio non ne ha fatto un testo di facile lettura, prezioso strumento didattico per docenti e scuole. La storia di un bambino salvato, raccontata da lui stesso fattosi adulto, crea una capacità di immedesimazione da parte dei ragazzi che riescono a capire a fondo situazioni e stati d’animo. Una microstoria il cui lieto fine attribuisce autenticità ai fatti che, dall’affermarsi del fascismo alle leggi razziste, alla razzia del ghetto di Roma e alla fuga attraverso le fogne, per il bambino nascosto si concluderanno con la salvezza. (s)
Herbert Avraham Arbib – Cielo nero – Ed. Salomone Belforte, 2021 (pp. 340, € 25) Il “pogrom dimenticato” ( tre giorni di follia omicida nella caccia spietata all’ebreo del 5 giugno 1967) viene raccontato con precisione e accuratezza da H.A.Arbib in questo romanzo biografico che conferma quanto esposto da David Meghnagi nel saggio Ebrei di Libia tra storia e memoria. Essendo presidente della comunità tripolina al verificarsi del pogrom, Arbib riferisce e testimonia gli eventi scatenati dallo scoppio della Guerra dei Sei giorni, ne analizza le conseguenze immediate per poi seguire la diaspora di quasi seimila persone espulse e i cui beni vennero espropriati. A tutt’oggi non c’è alcun riconoscimento, nessun risarcimento in quanto l’ONU non ha riconosciuto lo status di rifugiati al milione di ebrei cacciati dal mondo arabo.
a cura di Enrico Bosco e Silvana Momigliano Mustari, con la collaborazione della biblioteca “E. Artom” della Comunità Ebraica di Torino